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NAPOLI – “Alla fine si metteranno d’accordo“. Graziella Pagano, coordinatrice napoletana di Italia Viva, scommette su una fumata bianca tra Matteo Renzi e Carlo Calenda: il Terzo Polo è ormai a portata di mano.

Ma – avverte la leader dei renziani – a patto che oggi si mettano le basi per un vero progetto politico, non solo per un accordo tecnico, strumentale a raggiungere l’obiettivo del momento che è quello di entrare in Parlamento“.

Renzi, del resto – ragiona Paganol’ha sempre detto: vuole un polo che si caratterizzi per la visione politica che vuole portare avanti: liberale, popolare e riformista. E su queste basi ha già fatto l’accordo con la lista dei sindaci capeggiata da Federico Pizzarotti, con Pier Camillo Falasca e coi Repubblicani“.

Fatto sta che stamattina, su Repubblica, Filippo Ceccarelli ha lanciato l’allarme del Terzo Pollo, nel senso che, valutando i caratteri non facili di Renzi e Calenda, si ravvisa quello di avere troppi galli a cantare.

Calenda – dice, però, Pagano – ora credo che abbia l’intelligenza di capire che non si può perdurare coi tira e molla. Anche perché, al limite, si può anche entrare in Parlamento con qualche eletto. Ma se non si ha la forza di incidere politicamente…“.

Il riferimento sembra anche al sondaggio shock di questa mattina: per YouTrend, dopo lo strappo con il Partito Democratico, Azione sarebbe precipitata al 2% dei consensi.

Tanto più per questo credo che un accordo dai contenuti politici convenga sia a Renzi che a Calenda“, riprende Pagano.

Ma, qui in Campania, il presidente regionale di Azione, Peppe Russo, ieri, tramite Anteprima24, ha avvertito che non vorrà mai allearsi con Clemente Mastella, l’uomo con il quale Italia Viva intrattiene un dialogo per presentarsi assieme alle elezioni del 25 settembre.

L’esito di questo dialogo è tutto da vedere – risponde Pagano – Ma, in realtà, più in generale, se ci si mette assieme, inevitabilmente si restringono le possibilità per qualche candidatura. E non mi riferisco personalmente a Peppe Russo, anche perché credo che possa essere d’accordo con me nel dire che un dialogo tra Italia Viva e Azione debba essere serrato. Poi, però, dovrebbe sfociare nella scelta dei candidati migliori sia dell’una che dell’altra parte”.

“Forse – conclude la coordinatrice di Italia Viva – il problema è stato quello di aver acceso un po’ troppe aspettative“.