Una vita sui campi di calcio, un passaggio anche in Campania con le maglie di Sorrento e San Tommaso, il più della carriera è stato fatto in Sicilia e Puglia con l’ultima esperienza al Gela coi play off solo sfiorati. Il tutto con un grande sogno nel cassetto, chiudere la carriera giocando insieme al figlio. Stesso ruolo, stesso numero di maglia, stessa responsabilità da capitano.
E’ la storia di Raffaele e Domenico Gambuzza, 38 anni il primo e 15 il secondo, con una grande passione per il calcio e con la stessa voglia di divertirsi ancora. Il primo agli sgoccioli anche se ha promesso di andare avanti, il secondo in rampa di lancio ma senza pressione.
“Ho visto giocare mio figlio – ha commentato Gambuzza – e devo dire che è forte. Nella mente soprattutto è già calciatore ma nel fisico deve migliorare ancora, anche se la stazza c’è. Non lo vedo ancora pronto per il grande salto, io gli consiglierei ancora un anno con gli amici a divertirsi. Poi è ovvio che nel calcio non si può mai sapere, se arriva la grande squadra che gli può garantire la crescita e non l’illusione, allora che ben venga. Conosco questo tipo di situazioni. Le ho vissute in prima persona andando via di casa a 14 anni per allontanarmi fino ad arrivare in Campania con le belle esperienze di Sorrento e San Tommaso, che ricordo ancora con affetto. So quanto è difficile e non vorrei mai che si bruciasse per anticipare i passi di un sogno”.
Ma intanto c’è una promessa da mantenere.
“E’ un sogno ed è una promessa che ho fatto a Domenico. Spero di chiudere la carriera giocando nella stessa squadra. Fianco a fianco oppure stare in panchina e guardarlo giocare, proprio come due compagni di squadra. Ho 38 anni ma qualche stagione voglio farla ancora, con la speranza che chi lo prenderà mi dia la possibilità di tesserarmi per stare al suo fianco. Sarebbe il modo migliore per chiudere la mia carriera”.
E chissà che non sia proprio la Campania a dargli questa grande possibilità e regalare un sogno a un padre che vuole passare il pallone al figlio.