“Vogliamo evidenziare gli aumenti dei costi dei vertici, e la gestione poco performante dell’azienda”. Alla Sma Campania nuovo presidio di Confintesa Igiene Ambientale, stamane sotto Palazzo Santa Lucia. Il segretario provinciale di Napoli del sindacato, Vincenzo Pirozzi, torna a chiedere risposte ai vertici della Regione e della società. Diverse le presunte questioni sollevate, non da oggi. Nel mirino la spesa, l’efficienza e le differenze economiche tra i dipendenti della società in house della Regione, con la mission della cura ambientale. Per cominciare, il nuovo assetto societario avrebbe determinato “un aumento dei costi – sostiene Pirozzi – di circa 150mila euro l’anno, rispetto all’assetto precedente, tra Cda, direttore generale, 2 dirigenti”. C’è poi il capitolo consulenze. Risulterebbero contrattualizzate “decine di professionisti esterni, per un costo di circa 400mila euro l’anno”. Si tratterebbe di avvocati, ingegneri, amministrativi. “Nonostante un organico Sma – afferma il sindacalista – di 182 impiegati amministrativi e 97 tecnici”.
Altro aspetto è il nodo salariale. Pirozzi stima in 250 euro la presunta “differenza economica” tra operai di provenienza Sma e quelli trasferiti da Campania Ambiente e Servizi, per effetto di fusione deliberata nel 2020. Presunte “anomalie” segnalate riguarderebbero anche il progetto il progetto Aib (Attività di lotta attiva agli incendi boschivi). Pirozzi parla di “personale inserito nell’elenco trasmesso alla regione“, il quale poi risulterebbe “non idoneo “all’attacco fuoco””. Inoltre, agli addetti idonei non sarebbe “riconosciuta l’indennità di rischio”. Rilievi vengono inoltre formulati sui quadri (costerebbero “dagli 80 ai 100 mila euro/anno”), e sui rimborsi spese per le trasferte. E secondo il sindacalista, in alcune sedi, vi sarebbe “la presenza di personale inattivo”. Come pure, chiede all’azienda l’elenco dei dipendenti con carichi ridotti e sottoposti a visita collegiale.
Sul piano delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in certe strutture mancherebbero “cassette di pronto soccorso e relative attrezzature per ridurre i rischi operativi”. “Siamo stufi di questa situazione” scrive Pirozzi a Fulvio Bonavitacola, assessore regionale all’Ambiente. “La invitiamo pertanto – aggiunge – ad una urgente convocazione congiunta, proprietà, azienda, organizzazioni sindacali, al fine di risolvere vicende che si trascinano da circa 4 anni”. In assenza di riscontri, il segretario di Confintesa annuncia altri presidi di protesta.