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NAPOLI – Appuntamento domani al Ministero degli Interni. I sindaci delle tre aree metropolitane più grandi d’Italia, Roma, Milano e Napoli, hanno in agenda un confronto con il ministro Matteo Piantedosi.
 
Di cosa discuteranno? Di come gestire la movida, rafforzare la videosorveglianza e controllare il territorio in maniera più semplice, “sburocratizzando” procedure che oggi richiedono ”tempi lunghissimi’‘.
 
Lo ha ricordato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “Ci stiamo confrontando sui temi che riguardano tutte e tre le città – ha spiegato il primo cittadino napoletano al quale, evidentemente, non basta sul tema sicurezza aver approvato il nuovo regolamento di polizia urbana – Sul tavolo, essenzialmente, ci sarà il tema della movida per avere strumenti migliori al fine di regolamentare e controllare l’apertura dei locali. Io, a tal proposito, ho sottolineato la necessità di definire delle zone sature perché se c’è un eccessivo numero di locali, di conseguenza ci sarà un eccesso di persone in strada difficilmente controllabile. E l’unico modo per governare questo processo – ha sottolineato Manfredi – è arrivare a determinare soglie di saturazione fisica e acustica per determinare poi il limite per nuove aperture in zone ben individuate. Questa è una posizione condivisa anche dalle associazioni di categoria perché se ci sono troppi esercenti in un’area limitata, nessuno lavora bene”.
 
Altro fronte che domani sarà trattato al Viminale è quello del controllo del territorio attraverso l’impiego di pattuglie miste soprattutto di notte, tema rispetto al quale – ha sottolineato il sindaco di Napoli – “ci sono vincoli che rendono difficili operazioni che invece sono molto importanti”.
 
Manfredi, infine, ha riferito che a Piantedosi si farà presente “la necessità di un sostegno del Governo per mettere in campo politiche integrate al di là di quelle di mera sicurezza. E questo, sulla base del fenomeno della violenza giovanile e delle baby gang, questioni importanti soprattutto nelle grandi città metropolitane”. A Napoli, del resto, è di ieri la notizia di un’aggressione da parte di un gruppo di ragazzini a un immigrato per rubargli la bicicletta che solo per caso non è sfociata in una tragedia.