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Napoli – Nulla può giustificare quanto è accaduto ma potremmo considerarlo, se venisse, un gesto di scuse, sarebbe gradito, sarebbe un inizio”. A parlare, è l’avvocato Cesare Amodio, legale delle due ragazze di 17 e 23 anni, sfregiate con l’acido all’una di lunedì scorso a Napoli, nel corso di una aggressione subita lungo corso Amedeo di Savoia, nel quartiere Sanità della città. La Squadra Mobile e la Procura hanno sottoposto a fermo, lo scorso 31 maggio, la zia delle due vittime, una ragazza di appena 19 anni, alla quale viene contestato il reato, premeditato e in concorso, di “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso” in concorso.
La più piccola – dice ancora l’avvocato Amodio – ha anche difficoltà a parlare della vicenda, con la sorella portano ora i segni di quanto accaduto sul loro corpo. Devono fare una visita a breve e speriamo che ci siano dei miglioramenti. I sanitari hanno rilevato danni alle gambe sulle quali sono evidenti i segni della colatura dell’acido e, alla più grande, anche al seno”.
Per il legale delle due vittime “è scioccante la sproporzione del gesto rispetto a qualunque tipo di provocazione ci sia stata. Sembrano fatti ascrivibili all’ottocento quelli successi lunedì notte e il livello di degrado raggiunto è francamente preoccupante”.
Noi chiediamo solo giustizia e, – conclude il professionista – i sentimenti prevalenti che affliggono le due ragazze sono la sorpresa e lo sconcerto: un distorto utilizzo dei social certamente può giustificare un atto così inqualificabile”.