“Può essere certamente definita come tra le la più imponenti operazioni che la nostra ASL abbia mai realizzato a garanzia della sicurezza alimentare”. Non ha alcun dubbio il direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, nel descrivere il lavoro portato a termine dalle donne e dagli uomini dell’Area Veterinaria del Dipartimento di Prevenzione. Sotto la lente del personale ASL le aree tra Gianturco e corso Novara, con 23 dirigenti veterinari, 6 tecnici della prevenzione e 4 tecnologi alimentari a lavoro per ispezionare 5 rivendite e altrettanti depositi annessi. Un lavoro che ha portato al sequestro preventivo di 20 tonnellate di prodotti alimentari di varie tipologie, prevalentemente confezionati (essiccati, trasformati, congelati), tra i quali: carni e prodotti a base di carne, prodotti della pesca e dell’acquacoltura, prodotti a base di latte e persino matrici alimentari non identificate.
“I nostri tecnici – prosegue Verdoliva – hanno dovuto fare un lavoro enorme, per ogni diversa tipologia di prodotto sono state riscontrate una o più irregolarità rispetto ai cogenti obblighi informativi verso i consumatori, o agli obblighi di rintracciabilità e di igiene”. Tra le irregolarità e le manomissioni maggiormente riscontrate: assenza di informazioni comprensibili (esclusivamente in lingua cinese), presenza di etichette aggiunte alle confezioni con informazioni in lingua italiana, ma incomplete e discordati da quelle originali in lingua cinese (particolarmente critico lo sviamento sulle indicazioni degli allergeni). Molti prodotti sono inoltre risultati privi di qualsiasi etichetta e documentazione, privi di idonea documentazione di rintracciabilità, alcuni affetti da carenze igieniche e in cattivo stato di conservazione. I tecnici del Dipartimento di Prevenzione hanno inoltre il forte sospetto che per molti prodotti ci siano irregolarità riconducibili al divieto di importazione di matrici alimentari di origine animale; matrici che, per alcuni prodotti, non sono risultate riconoscibili né dall’aspetto né dalle informazioni in lingua cinese. “L’attività condotta ieri – conclude Verdoliva – nasce proprio dal sospetto di “circolazione e smercio di alimenti truccarti”, emerso nel corso di controlli ordinari portati a termine presso esercizi commerciali a vocazione etnica. Purtroppo, l’operazione di controllo conferma questi sospetti e ci spinge a credere che esista una diffusa pratica di “mascherare” gli alimenti di origine animale (di cui è vietata l’importazione dalla Cina) con l’applicazione di nuove etichette in lingua italiana, ma con false traduzioni delle informazioni originali in lingua cinese“.
Prodotti di origine animale diventano così snack salati a base di grano o simili. Per smascherare questo mercato illegale sono state necessarie settimane di preparazione, durante le quali sono stati realizzati anche accertamenti analitici di laboratorio che hanno confermato la presenza di alimenti vietati di origine animale nei prodotti commercializzati sotto false apparenze. Serviranno giorni per completare le operazioni di catalogazione e verifica degli alimenti sottoposti a sequestro preventivo, così come per proseguire le indagini che confermeranno o cancelleranno i sospetti di importazione illegale. Un lavoro certosino che servirà anche a definire le prevalenti infrazioni – penali o amministrative – e gli esatti provvedimenti consequenziali, compresa l’eventuale attivazione del sistema RASFF (Rapid Alert System Safety For Food and Feed) per la notifica di “informazione per attenzione” a tutti i paesi membri dell’Unione Europea. Le operazioni di controllo andranno avanti senza sosta con l’obiettivo di tutelare la salute e garantire il rispetto di tutte le normative esistenti, in sinergia con gli altri organi competenti, così da rendere sempre più efficaci e approfondite le verifiche. Un’azione, non dimentichiamolo, che tutela anche i tantissimi esercenti che rispettano le regole e che sono vittime di una concorrenza sleale Da parte del Direttore Generale Verdoliva anche il ringraziamento “a tutti gli operatori che hanno contribuito a rendere più sicura l’offerta di generi alimentari e ristorazione ai cittadini e turisti che frequentano le nostre città e alle Forze dell’Ordine che da sempre garantiscono – nel corso della attività – l’ordine pubblico permettendo a tutti gli operatori in campo di svolgere i propri compiti in un clima sereno e protetto”.