NAPOLI – Dimmi che età hai e ti dirò come stai. A Napoli, la sfida della qualità della vita la vincono gli anziani mentre la categoria messa peggio, tanto più con la pandemia, è quella dei bambini.
Lo si evince dalla classifica del Sole 24 Ore aggiornata su 12 parametri statistici che cambiano di fascia in fascia forniti da Istat, Miur, Centro studi Tagliacarne e Iqvia.
Per intenderci, per i bambini è pesata la percentuale di edifici scolastici con mense; il numero di imprese che fanno e-commerce, invece, è stato un fattore per i giovani; la presenza di medici specialisti, ha pesato per gli anziani.
A livello nazionale, l’eldorado dei bambini è risultata essere Aosta.
Piacenza, invece, lo è per i giovani. Cagliari, infine, è la città del benessere per gli anziani.
E Napoli come è messa?
Il capoluogo partenopeo è mestamente in ultima posizione per i bambini.
Nella classifica dei giovani è 102esima su 107 (e qui, naturalmente, si è fatta sentire la disoccupazione giovanile).
Nella graduatoria degli over 65, invece, è 105esima sempre su 107.
L’unica speranza che arriva dalla classifica presentata al Festival dell’Economia di Trento arriva, un po’ a sorpresa, dalle imprese che fanno e-commerce: Napoli è prima in Italia per quest’indicazione che ha pesato per la categoria giovani.
Lo scrittore Erri De Luca, del resto, aveva avvisato: “Nelle prossime statistiche, eliminate Napoli: è troppo fuori scala, esagerata per poterla misurare”.