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Napoli è una delle 7 città dove nelle scuole non si è effettuato il monitoraggio dell’amianto, insieme ad Aosta, Benevento, Latina, Lucca, Rovigo e Taranto. Ed è pure una delle 6 a dichiarare la presenza di edifici scolastici con radon – gas radioattivo di origine naturale -non bonificato (con Bari, Bergamo, Brescia, Brindisi e Udine). Ad affermarlo è Ecosistema Scuola 2024 di Legambiente, il XXIV rapporto sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici in Italia. Non solo ombre su Napoli, tuttavia. L’amministrazione comunale è infatti una delle 5 in Italia a garantire la più alta percentuale di accessi gratuiti al servizio mensa, rispetto al totale dei beneficiari. Un primato condiviso con Barletta, Palermo, Vercelli e Vicenza.

A tale ambito si richiama pure un percorso formativo, avviato nel rione Forcella dal circolo “Parco Letterario Vesuvio” di Legambiente. Durato due anni, era rivolto alla scuola secondaria di primo grado “Ristori”. Il progetto ha coinvolto anche famiglie e cittadini per promuovere senso di cura, appartenenza e consapevolezza delle potenzialità presenti anche in termini lavorativi.

L’obiettivo era di favorire crescita sociale e riqualificazione urbana, in un quartiere definito “una enclave periferica urbana gravata da pregiudizi e stereotipi negativi”. Forcella però esprime “anche tanta cultura materiale e immateriale; con il suo Patrimonio di Beni Culturali e sociali racconta la storia della città, dalle sue origini all’irrequieto presente”. Il progetto ha visto in campo una Rete di associazioni impegnate sui temi della legalità, dello sviluppo e della lotta alla diseguaglianza sociale.