Giugliano (Na) – La scuola non ha ancora sede e gli studenti puntano l’indice contro Città Metropolitana e Comune. Parlano di promesse disattese e chiedono agli amministratori locali di trovare una soluzione. E annunciano, in caso di mancanza di certezze nei prossimi giorni, manifestazioni di protesta. Accade all’istituto superiore “Marconi” di Giugliano dove i circa 1400 studenti dallo scorso settembre non ha più una sede perché quella storica di via Basile deve essere ristrutturata. Lavori che andranno avanti per almeno un paio di anni. Così da settembre scorso gli studenti sono costretti a seguire le lezioni solo di pomeriggio, ospitati negli altri quattro istituti superiori di Giugliano, con inevitabili e gravi disagi. Agli studenti era stato detto che al rientro, dopo le vacanze natalizie, avrebbero avuto a disposizioni delle sedi provvisorie. Ma proprio l’altro giorno la Città metropolitana ha fatto sapere che ci sarà un rinvio di due settimane.
Una notizia che ha scatenato il malumore tra gli studenti che oggi hanno affisso dinanzi alla sede di via Marconi degli striscioni. Un rinvio – ha fatto sapere l’altro giorno la Città metropolitana – determinato dal fatto che non è stato concluso l’iter per la sottoscrizione del contratto di fitto dell’una sola sede ma che dicono gli studenti è insufficiente per accogliere tutte le classi e le attività laboratoriali che sono indispensabili per una scuola che ha anche alcuni indirizzi professionali. In un primo momento si era parlato delle necessità di reperire almeno un paio di edifici. Ma le trattive per prendere in fitto un seconda sede provvisoria si sono poi arenate. “Cosa dice il sindaco di Giugliano?”, hanno detto gli studenti ricordando che lo scorso settembre il sindaco del vicino comune di Melito aveva messo a disposizione una struttura scolastica inutilizzata. Ma contro questa ipotesi ci fu una levata di scudi. A Giugliano, evidenziano ancora gli studenti, ci sono delle strutture pubbliche che potevano essere nel frattempo riadattate. A dicembre scorso, anche per sollecitare maggiore attenzione sulla scuola, si è tenuto l’open day in piazza.