“È inutile che ci giri intorno: devo dissociarmi dalle dichiarazioni rilasciate da mio padre, presidente dell’altra squadra della Filmauro. Così come non sempre un figlio la pensa come il padre, può accadere che due soci non condividano la stessa visione aziendale. Voglio credere che le parole di mio padre siano state mal interpretate o che lui stesso non si sia espresso con chiarezza, perché ovviamente non è possibile parlare del Bari derubricandolo a seconda squadra del gruppo non solo perché non è vero ma, inoltre, non rende giustizia alla storia di questa piazza”. Così Luigi De Laurentiis, presidente del Bari, dopo che il padre Aurelio, presidente del Napoli, in una conferenza stampa ha definito il Bari, di cui è proprietario, “la nostra seconda squadra”. Anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, aveva reagito chiedendo le scuse di Aurelio De Laurentiis, prima dell’intervento di Luigi. “In ogni caso – prosegue De Laurentiis -, malinteso o meno, quanto accaduto dimostra nei fatti la totale autonomia che esiste fra le due realtà aziendali. Perché se il presidente dell’altra squadra del gruppo avesse gestito l’organizzazione del Bari, se sapesse come funziona il nostro settore giovanile, se avesse seguito in prima persona la creazione di questa struttura aziendale vocata a progetti ambiziosi, sicuramente non avrebbe parlato di ‘seconda squadra'”.
Non si è fatta attendere la risposta del presidente del Napoli: “In riferimento alle dichiarazioni critiche nei miei confronti del sindaco di Bari Decaro, persona che stimo e apprezzo, in merito alla conferenza stampa di oggi, voglio precisare che le mie parole sul Bari sono state fraintese. Io penso che avere come proprietà due squadre, in due diverse categorie, sia semplicemente un valore aggiunto, per entrambe. Era questo il senso del mio ragionamento”, così ha affermato su X Aurelio De Laurentiis, che aveva parlato del Bari come di una “seconda squadra“.
“Il Bari – prosegue il patron del Napoli – è guidato da mio figlio Luigi De Laurentiis in totale autonomia ed è stato a un passo dalla serie A solo sette mesi fa. L’obiettivo della proprietà è quello di portarlo più in alto possibile. Se le mie parole hanno offeso i tifosi mi dispiace”.