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Un corteo che partirà da piazza Mancini per poi proseguire sul Corso Umberto I fino al comizio finale che si terrà a Piazza Matteotti, storica piazza dei sindacati confederali, settanta autobus con lavoratori e le lavoratici provenienti da tutte le province. Tutto pronto per lo sciopero generale e la mobilitazione indetta da Cgil e Uil in programma venerdì 1° dicembre a Napoli. Sul palco interverranno quattro delegati dei settori del commercio, dell’edilizia, dell’industria e dei pensionati, il segretario generale della UIL di Napoli e Campania, Giovanni Sgambati con le conclusioni affidate al segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini. L’appuntamento è alle 9:00 a piazza Mancini.

L’incontro di ieri col governo non ha cambiato le nostre posizioni, anzi ha rafforzato maggiormente le ragioni e le motivazioni per lo sciopero generale” ha detto Giovanni Sgambati nel suo intervento durante la conferenza stampa di Cgil e Uil, che si è tenuta questa mattina nella sede della UIL Campania in Varco Pisacane.

Il governo sembra non voglia vedere le difficoltà del mondo del lavoro e della cittadinanza. In circa venti anni il lavoro è stato fatto a pezzi, con un abbassamento dei salari, con l’aumento della precarietà, con le difficoltà mai risolte per l’occupazione giovanile e femminile, senza parlare dei ritardi insopportabili sul rinnovo dei contratti – ha sottolineato Sgambati. – La nostra piattaforma Cgil Cisl Uil non è mai cambiata, è sempre la stessa, con le ragioni e le esigenze del mondo del lavoro, delle famiglie, dei giovani e dei pensionati e se non è cambiata è perché ad oggi non abbiamo ricevuto le risposte adeguate. Si pensi alla Campania, alle regioni del Mezzogiorno, qui lo sciopero è maggiormente sentito per gli alti tassi di disoccupazione, per la mancanza di investimenti e di una concreta prospettiva industriale e, in questa direzione, i ritardi sui progetti del Pnrr non ci aiutano affatto. Lo sciopero non è la fine, ma l’inizio delle nostre battaglie contro una manovra ed un governo completamente sordo alle esigenze reali del Paese”.

Chiudiamo in Campania queste cinque giornate di sciopero generale convocate per dire no a questa manovra sbagliata che avrà impatti negativi per la nostra regione – ha affermato Nicola Ricci, segretario generale CGIL Napoli e Campania – “La Campania pagherà il prezzo più elevato di questa manovra finanziaria perché ha salari e pensioni molto basse, abbiamo tanta precarietà e un’assenza di politiche industriali. Sulla sanità si dirottano risorse sulle strutture private, ha sottolineato Ricci, quando andrebbero invece valorizzate quelle pubbliche, con assunzioni e investimenti. I cittadini non possono pagare di tasca propria il diritto alla salute. Il trasporto locale è in difficoltà. I fondi di coesione, come ha rimarcato anche il presidente della Regione, verranno dirottati in conseguenza dei tagli dei fondi del PNNR agli enti locali. Venerdì, 1° dicembre, saremo in piazza con migliaia di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati per rivendicare il diritto allo sciopero e per far sentire le nostre proposte concrete al di là della propaganda che sta portando avanti questo Governo”.