San Benedetto del Tronto – “Sento il bisogno di rivolgere le mie scuse, non era mia intenzione offendere la sua città né tantomeno gli abitanti di Scampia, un’area senz’altro afflitta da gravissimi ed antichi problemi ma che sta compiendo, con il supporto delle istituzioni, in primo luogo del Comune, uno sforzo titanico per recuperare una dimensione di normalità“. E’ un passo della lettera inviata stamani dal sindaco di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) Antonio Spazzafumo al collega di Napoli Gaetano Manfredi.
Spazzafumo ha pronunciato una frase ‘incriminata‘ durante l’ultima seduta del Consiglio comunale: “le luci non funzionavano e qui dentro pioveva pure. Allora ho chiesto: fatemi capire, ma che è il Comune di Scampia questo o il Comune di San Benedetto del Tronto?“. Una frase detta per giustificare alcune spese per l’ammodernamento degli uffici comunali e poi rilanciata dalla trasmissione radiofonica “La zanzara“.
“Da amministratore locale, per altro alla prima esperienza – ha aggiunto il sindaco di San Benedetto nella lettera – posso immaginare l’impegno che state profondendo quotidianamente per migliorare le condizioni di vita della comunità napoletana, e in particolare dei residenti nei quartieri periferici. La prego di farsi interprete del mio sentimento di profondo dispiacere per quanto accaduto presso la comunità dei residenti di Scampia a cui esprimo non solo il mio incondizionato e affettuoso incoraggiamento, ma a cui assicuro anche la totale disponibilità a contribuire, nelle forme che saranno ritenute più congrue, alla rinascita civile e morale del quartiere“.
LA RISPOSTA – “Sarebbe forse inutile raccontarle a parole una realtà fatta di tanti cittadini che hanno dignità da vendere; certe realtà vanno toccate con mano. È per tale ragione che mi permetto di invitarla a venirci a trovare”. Così, in una lettera aperta ad Antonio Spazzafumo, sindaco di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), il presidente della Municipalità 8 (Chiaiano – Marianella – Piscinola – Scampia) del Comune di Napoli, Nicola Nardella, dopo la frase del primo cittadino marchigiano pronunciata durante l’ultima seduta del Consiglio comunale (“Le luci non funzionavano e qui dentro pioveva pure. Allora ho chiesto: fatemi capire, ma che è il Comune di Scampia questo o il Comune di San Benedetto del Tronto?”), parole per le quali Spazzafumo ha chiesto scusa in una lettera al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Scrive Nardella: “Ho appreso della sua dichiarazione in Consiglio con la quale ha affermato ”non siamo mica al Comune di Scampia?’ e ne sono rimasto profondamente colpito. Di seguito mi è stato riferito delle sue scuse, e la cosa mi ha rinfrancato. Vede, caro sindaco, purtroppo sui cittadini del territorio che amministro, nel quale rientra anche il quartiere di Scampia, grava un pesante stigma”. E prosegue: “Se lei ritenesse di voler essere mio ospite, potrei affidarla a dei tour operator del tutto particolari. Potrei affidarla a Mirella, che per una vita intera ha fatto battaglie perché il nostro territorio divenisse un luogo di bellezza inaudita grazie all’arte. Potrei affidarla al portavoce del movimento per la lotta per una casa e un lavoro dignitoso, che a tutt’oggi si batte contro la disgregazione sociale. Potrei presentarle quel sacerdote che fa dell’anticamorra la sua missione, oppure uno dei tanti ragazzi che durante i giorni bui del lockdown consegnavano spese solidali a famiglie in stato di bisogno”. Scrive il presidente della Municipalità: “Signor sindaco, potrei presentarle migliaia e migliaia di cittadini di Scampia che in giorni terribili sono stati vittime della rete di controllo che un manipolo di criminali aveva qui imbastito e che lo Stato (nella sua accezione più ampia, fatta di cittadini, comunità sociali e forze dell’ordine) ha contrastato e contrasta. Subito dopo, la inviterei a siglare un protocollo di amicizia tra le nostre comunità, poiché, caro sindaco, l’amicizia viene dalla conoscenza reciproca, e fuori da questo rapporto si creano solo le condizioni per l’indifferenza, uno dei grandi mali dei nostri tempi. La saluto cordialmente e La attendo a Scampia. Venga quando vuole. Decida con calma. Noi siamo qui. Non ci uccide nessuno” conclude Nardella.