Tempo di lettura: 2 minuti

Crollo a Scampia, fonti qualificate parlano di “istruttoria serrata”. Gli investigatori della polizia procedono a ritmo sostenuto, nell’acquisizione dei documenti. Due i filoni su cui si sta concentrando il lavoro della procura di Napoli (pm Manuela Persico, procuratore aggiunto Sergio Amato). Uno riguarda l’ordinanza di sgombero, emanata nel 2015 dall’allora sindaco Luigi de Magistris. Il provvedimento risulterebbe mai eseguito. L’altro capitolo investigativo, invece, concerne la manutenzione all’interno della Vela Celeste.

Nell’edificio, il 22 luglio è crollato un ballatoio. Tre morti e 12 feriti il tragico bilancio. Il fascicolo ipotizza i reati di crollo, omicidio e lesioni colpose. Al momento, rimane tuttavia a carico di ignoti. A quanto si apprende, ad oggi non sono stati disposti accertamenti tecnici irripetibili. Il consulente della Procura, un ingegnere strutturista, ha già consegnato al pm una relazione preliminare. Entro 60 giorni, a far data dal conferimento dell’incarico, dovrà trasmettere la sua perizia.

Intanto, stanotte un gruppo di sfollati è riuscito a rientrare nella Vela celeste, dove l’accesso è interdetto dal giorno del cedimento. Si trattava di una trentina di persone, in maggioranza donne. Alle 5 del mattino, in seguito all’intervento della polizia, gli occupanti hanno lasciato gli alloggi. Ma la situazione resta tesa. Permane un presidio all’esterno della Vela.