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Prevenzione, l’allarme della Regione sugli stili di vita dei campani. A evidenziarlo è il Documento tecnico di uscita dal Piano di Rientro della sanità, allegato alla delibera di giunta regionale del 20 marzo scorso. Nel capitolo sull’Area Prevenzione, si menziona l’indicatore P14C. “È stato sviluppato – spiega la Regione – al fine di monitorare nel tempo i cambiamenti di determinati comportamenti o stili di vita come abitudini alimentari scorrette, consumo di alcol, dipendenze patologiche e sedentarietà“. Ebbene, il documento sottolinea come “sia per il 2022 che per il 2023, non si raggiunge la soglia prevista”. La Regione elenca quindi una serie di attività, messe in campo “al fine di sensibilizzare la popolazione, in particolar modo i giovani, sull’importanza di adottare stili di vita corretti”. Tra queste, l’istituzione di un gruppo di lavoro, per la promozione della salute sugli stili di vita nelle scuole, iniziative di di best practices, condotte da 6 Asl su 7 nel 2023. “La Regione – chiosa il documento – si impegna a proseguire gli sforzi avviati per contrastare comportamenti o stili di vita come abitudini alimentari scorrette, consumo di alcol, dipendenze patologiche e sedentarietà”.

Altro alert spunta dall’Area distrettuale, dove emerge “l’uso eccessivo e inappropriato degli antibiotici. Ciò, infatti, “sta contribuendo ad accelerare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza e, come noto, in Regione Campania il consumo dei suddetti farmaci è molto alto”. Tale scenario “rende necessario focalizzare l’attenzione sui profili prescrittivi dei Medici di medicina generale, poiché ad essi si imputa almeno l’80% delle prescrizioni degli antibiotici”. La Medicina Generale “rappresenta, pertanto, il fulcro per il monitoraggio del consumo di questa classe di farmaci, nonché il setting su cui è importante agire per migliorare l’appropriatezza prescrittiva”. Al contempo, “appare necessario agire nell’ambito della formazione”

Nel corso del 2024, “l’attività di monitoraggio del consumo di antibiotici ha portato a una riduzione del 5,8% rispetto al 2023”. Palazzo Santa Lucia rileva “che le misure di monitoraggio adottate dalla Regione Campania avevano già contribuito a diminuire l’uso di questi farmaci l’anno precedente“. Si cita l’ultimo Rapporto Osmed: “La Campania è stata l’unica regione a registrare una riduzione nel consumo di antibiotici, con una percentuale del 2,7%”.

Tornando all’Area Prevenzione, il quadro è un po’ diverso per l’indicatore P15C, relativo ai tre principali programmi di screening. Nel 2022 “si è osservato un miglioramento nel coinvolgimento dei pazienti”. In particolare, lo screening della cervice ha raggiunto “un livello di adesione considerato sufficiente”. Tuttavia, la copertura degli screening mammografico e colon-rettale “rimane ancora al di sotto dei livelli desiderati”. Nel 2023 si registra “un miglioramento significativo sia nella percentuale di screening della cervice che in quella di screening della mammella”. La Regione sta implementando la piattaforma Ninfa-Sinfonia per il monitoraggio e la valutazione dell’intero percorso assistenziale. “Al momento – si precisa -, cinque Aziende su sette hanno attivato la piattaforma per la gestione dei tre programmi”. La delibera di giunta, 720/2024 si propone di potenziare i programmi di screening oncologici per mammella, cervice uterina e colon-retto. Obiettivo da perseguire, tra le altre cose, “aumentando il coinvolgimento delle Aziende Ospedaliere e delle strutture sanitarie private accreditate, e inserendo negli ambiti territoriali delle Asl provinciali delle agende dedicate allo screening delle Ao, Aou, Irccs come già realizzato per le prestazioni di specialistica ambulatoriale rientranti nel Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (PRGLA)”.

Per quanto riguarda “le stime prospettiche per l’indicatore P15C (…) si evidenzia una tendenza positiva basata sul confronto dei dati raccolti nel primo semestre del 2023 con quelli del primo semestre del 2024“. Questo “trend ascendente è stato osservato in tutti i programmi di screening, prefigurando un miglioramento significativo verso il raggiungimento delle soglie di sufficienza”. Secondo la Regione, “proseguendo su questa traiettoria, lo screening della cervice supererà la soglia di sufficienza entro la fine del 2024, lo screening della mammella entro la fine del 2025″. Lo screening del colon, invece, “continuerà a seguire la tendenza positiva già delineata e si prevede un significativo miglioramento che consentirà di avvicinarsi alla soglia del 15% entro la fine del 2024 e al 20% entro la fine del 2025”.