“Napoli è per la sua storia e identità una capitale culturale globale, ce lo dicono le pietre che ci parlano quotidianamente. Oggi consacriamo questo ruolo della città e non era scontato che questo momento avvenisse qui a Napoli, abbiamo lavorato affinché si facesse qui questo importante simposio internazionale”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, arrivando a Palazzo Reale a Napoli per aprire i lavori della Conferenza Unesco Cultural Heritage in the 21st Century.
Il ministro ha spiegato che obiettivo della Conferenza “è definire un’agenda comune su grandi temi che riguardano la tutela del patrimonio artistico culturale perché il patrimonio credo sia cresciuto nel cuore e nella mente dei cittadini a qualsiasi latitudine. Vogliamo definire – ha aggiunto – un’agenda comune su temi importanti: i cambiamenti climatici che esercitano effetti negativi sul patrimonio artistico culturale; il sovraffollamento di alcune località e in determinati periodi dell’anno; il traffico internazionale illecito di opere che vengono trafugate su cui l’Italia e la Grecia sono particolarmente sensibili perché siamo i primi danneggiati”.
MANFREDI – “Bisogna conciliare la protezione del patrimonio immateriale con quello materiale. I beni culturali devono diventare fattore di inclusione e unità dei popoli. È questo il messaggio politico che parte molte forte da Napoli nel momento in cui a livello globale nel bacino del Mediterraneo ci sono tante guerre”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, in occasione dell’avvio dei lavori della Conferenza Unesco Cultural Heritage in the 21st Century.
Manfredi ha sottolineato che “il valore culturale dei luoghi deve diventare un grande ponte tra gli Stati e i popoli”.
“È un onore per noi ospitare questa Conferenza e celebrare con voi il 50/o anniversario della Convenzione del patrimonio mondiale del 1972 e il 20/o anniversario della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003. Posso dirvi con orgoglio che Napoli è la città ideale per ospitarvi: con il suo centro storico dichiarato Patrimonio mondiale nel 1995 rappresenta per natura e storia il luogo che cerca di tenere insieme i principi fondamentali di entrambe le convenzioni, mescolando gli aspetti materiali e immateriali della cultura in un’unica vibrante e dinamica dimensione”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nell’intervento per l’apertura della tre giorni Unesco a Palazzo Reale.
Il sindaco ha ricordato che il centro storico di Napoli “è uno dei pochi al mondo ad essere un centro millenario ancora abitato e ad alta densità abitativa. Le pratiche culturali che lo caratterizzano sono l’essenza della città, è un centro che cerca di resistere all’appiattimento culturale spesso conseguenza della crescente minaccia dell’over turismo e lo fa – ha sottolineato – grazie alla coesione sociale e interculturale che le comunità abitanti si impegnano a garantire, costruendo un modello urbano e sociale che, pur non immune alla marginalizzazione e alla povertà, è vivo e resiliente”.
Manfredi ha evidenziato che il centro storico della città “mantiene la sua identità attraverso la convergenza di aspetti materiali e immateriali del suo patrimonio”. Il sindaco ha portato l’esempio del rione Sanità, visitato ieri da dai delegati Unesco, sottolineando che è luogo “in cui esistono ancora aspetti significativi di natura sociale, ma che di recente è stato in grado di rafforzare il suo vasto patrimonio materiale ponendosi come un luogo che offre un’esperienza culturale sia materiale che immateriale, e che attrae ogni giorno numerosi visitatori. Questo è un esempio di unione di valori culturali che coesistono con modelli urbani e sociali inclusivi”. Nel concludere, Manfredi ha affermato: “Sono certo che Napoli sarà in grado di ispirare il vostro lavoro e di affascinarvi”.
“Trasformare i beni confiscati in case rifugio per le donne, per il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, è un “messaggio molto importante che abbiamo dato”.
“Perchè per combattere la violenza contro le donne da un lato c’è bisogno di sostenere al massimo quelle che sono le vittime, i nostri centri antiviolenza, dare ospitalità, reddito per rendere autonome le donne – ha spiegato – poi c’è un grande tema culturale che è una sfida grande che abbiamo davanti”. Per Manfredi ad una cultura maschilista “si accompagna una grande fragilità della figura maschile. Riuscire a gestire la sconfitta è la cosa più difficile che c’è e molti uomini non sono in grado di farlo”.
CIRIELLI – “Questo governo e il ministero degli Affari esteri vogliono portare avanti l’idea di una diplomazia che metta al centro la cultura e si candidi come ponte nel Mediterraneo, tra Oriente e Occidente, tra Africa ed Europa”. Lo ha detto il viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, in occasione dell’avvio dei lavori della Conferenza Unesco Cultural Heritage in the 21st Century, in corso a Palazzo Reale di Napoli.
Cirielli ha evidenziato che la scelta di realizzare l’evento in Italia “sottolinea come il governo voglia portare avanti il ruolo dell’Italia come elemento stabilizzante per il progresso della pace e per la comunione d’ intenti a livello mondiale. La cultura – ha aggiunto – non solo rappresenta un elemento formidabile per la diplomazia ma è anche un elemento formidabile per avvicinare i popoli”. Cirielli ha evidenziato che “l’Italia non ha soltanto un patrimonio straordinario, ma anche una capacità comprovata con una componente umana fatta di studiosi e uomini di cultura, di carabinieri capaci di portare avanti la tutela mondiale del patrimonio. L’Italia sostiene fortemente l’azione dell’Unesco come facilitatore di altri Paesi per diffondere la cultura del dialogo, ma grazie alle nostre capacità sul campo vuole essere parte attiva nella tutela del patrimonio culturale mondiale”.
Nel concludere, Cirielli ha affermato: “Questo governo si sente particolarmente vicino all’idea di tutelare valori importanti delle tradizioni. Anche il documento finale che sarà realizzato rappresenta una chiamata all’azione della comunità internazionale per rilanciare la tutela del patrimonio”.