Salernitana matematicamente in B? “Ci dispiace, ma…”. È polemica politico-calcistica, sull’asse via Verdi-Santa Lucia. Ad aprirla Nino Simeone, presidente della commissione infrastrutture del Consiglio comunale di Napoli. “La domanda nasce spontanea – esordisce -: adesso che la Salernitana se n’è tornata in serie B, come si potrà mai costituire uno stadio nuovo a Salerno, utilizzando fondi regionali, senza essere supportati da motivazioni plausibili come la militanza nella massima serie?“. Si parla di calcio, però la questione non è frivola. E Simeone non fa sconti. In materia di impianti, non ne ha fatti neanche a De Laurentiis. Oggi è coordinatore regionale del Psdi, ma un tempo era vicino al governatore. Di De Luca è stato anche consigliere sui temi del trasporto pubblico locale. Ma qui l’argomento sono gli stadi, e ballano parecchi soldi.
Per il nuovo Arechi è previsto un investimento da 95 milioni. Un restyling radicale, con la realizzazione di copertura, impianto fotovoltaico, rifacimento della facciata. Il progetto è firmato dall’architetto Gino Zavanella, lo stesso dello Juventus Stadium. Le risorse, appunto, arriveranno della Regione. Per Simeone, però, bisogna “tenere in considerazione il fatto che ci sono altre città capoluogo della provincia campana e non, che adesso militano nello stesso campionato ‘minore'”. Cioè la cadetteria. In primis la neopromossa Juve Stabia. Realtà “seriamente proiettate al futuro” dice Simeone.
Senza contare chi scalpita nelle altre categorie, ma ha storia e seguito importanti. L’Avellino, il Benevento, la Casertana. Ma pure “la Turris, la Cavese, il Giugliano” ricorda Simeone. Il quale, con puntiglio, cita pure “la Nocerina, il Savoia, la Scafatese il Sorrento”. E ce ne sarebbero ancora. “Non mi risulta abbiano stadi nuovi” sottolinea il consigliere napoletano. E a Salerno, ma pure a Santa Lucia, non la prenderanno bene.