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NAPOLI – Il suo primo intervento in Parlamento l’ha voluto dedicare a un tema a lui molto caro, quello del salario minimo. Marco Sarracino, segretario dimissionario del Pd Napoli, oggi, nelle vesti di deputato, ha presentato una mozione che vuole impegnare il Governo Meloni a recepire la direttiva europea sul fronte lavorativo, più precisamente per far sì che ogni ora di lavoro non venga pagata meno di 9,50 euro.
 
“Ci sono diseguaglianze economiche che non sono più accettabili dal punto di vista etico – ha dichiarato Sarracino nel corso del suo intervento – Il 20% più ricco detiene il 70% della ricchezza nazionale. La forbice tra chi ha e chi non ha continua ad allargarsi. Ci sono aziende che hanno realizzato extraprofitti senza avere alcun merito. Noi vogliamo una politica che vada nella direzione di una nuova giustizia sociale. Una ridistribuzione delle ricchezze e delle opportunità è assolutamente prioritaria in questo momento”.
 
Sarracino, a tal proposito, ha bocciato la manovra del Governo: “Sul tema del lavoro non c’è niente. Anzi, si reintroducono i vaucher che non fanno altro che aumentare la precarietà. Noi invece riteniamo fondamentale affrontare la questione dei salari che in Italia o non crescono o crescono troppo poco davanti a un’inflazione che è cresciuta esponenzialmente in pochissimi mesi. Oggi, milioni di italiani rischiano di non farcela. Non è accettabile che ci siano persone che si alzano la mattina e vadano a lavorare rimanendo in uno stato di povertà, non è tollerabile. Eppure, sono oltre 2 milioni coloro i quali versano in questa condizione, senza dire che basse retribuzioni oggi significano basse pensioni domani”.
 
Il rappresentante napoletano del Pd ha rimarcato che si tratta di un fenomeno che, come si evince dallo studio dello Svimez, “si accentua nelle aree metropolitane e al Sud”.
 
Qui c’è chi ha avuto e ha rifiutato un’offerta di lavoro di 280 euro al mese e si è dovuto sentir dire che non aveva voglia di lavorare. Ma non è così: i giovani non vogliono essere sfruttati, è diverso. Il salario medio di un under 35 in Italia è di 850 euro al mese. Con questi soldi come si fa a progettare un futuro? Come si fa a costruirsi una famiglia? Per questo riteniamo che sia giunto il momento del salario minimo a 9,50 euro all’ora. E, per arrivare a questo, di avviare un confronto anche con le parti sociali: quella del salario è una questione che si lega a quella della formazione e della rappresentanza dei lavoratori”.