San Giuseppe e la Madonna tengono in braccio Gesù bambino, indossando la maschera antigas. Sono i provocatori auguri, inviati da Barra, al sindaco Gaetano Manfredi. Una cartolina digitale al Comune ricorda la bomba ecologica dell’ex campo rom di via Mastellone. A luglio l’area è stata devastata da incendi di rifiuti. “Il rogo è stato spento, ma – spiega Paolo Fierro, vicepresidente nazionale di Medicina Democratica – gli abitanti sentono sempre una puzza che ammorba l’aria, e di fatto ogni tanto escono fuori le fumarole”. Cambiano le stagioni, muta il clima, ma la terra fuma ancora. Da tempo, infatti, i residenti sospettano la presenza di rifiuti interrati. “Evidentemente – dice Fierro – nel sottosuolo sta continuando la combustione”.
Per ovviare al problema, si è istituito un tavolo in prefettura. “Il 16 ottobre – afferma l’esponente di Medicina Democratica – ci avevano dato una serie di assicurazioni”. Tra quanto previsto, avrebbero “solo installato la centralina mobile per rilevare i livelli di inquinamento”. Peraltro, dai rilevamenti la situazione dell’aria sembrerebbe sotto controllo. A Barra però reclamano il rispetto di tutti gli impegni. “La messa in sicurezza della zona per impedire altri sversamenti abusivi, con un presidio dell’esercito – ricorda Fierro -, avviare un processo di risanamento, non appena trovate le risorse, rimuovendo alcuni manufatti. Perché ci sono montagne di vecchi rifiuti, non combusti, ma possibile fonte di altro inquinamento“. E poi “il biomonitoraggio della popolazione, per capire le condizioni di salute dei residenti, esposti alla diossina in tutti questi anni”. Oltre a ciò, un rimedio per “smorzare le fumarole”. Ma di tutto questo non si sarebbe “fatto più niente”.
E allora, sono auguri di Natale amari, quelli mandati da Barra. Dove però si sono premuniti. In precedenza, avevano spedito anche una diffida, firmata dall’avvocato Maria Prisco, per conto del Comitato Bonifiche via Mastellone.