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Il Napoli al centro del villaggio. Come la Chiesa. I Campioni d’Italia al centro del proprio mondo. Quello di Rudi Garcia, il nuovo allenatore del Napoli. Il primo tecnico a guidare la squadra con lo Scudetto sulle maglie dopo Albertino Bigon nella stagione 1990-91. Francese, ma di origini spagnole (andaluse) 60 anni il 20 febbraio del 2024, Rudi Garcia torna in Italia dopo l’esperienza maturata alla Roma nel triennio 2013-2016. Successivamente il ritorno in patria, con le esperienze sulle panchine di Olympique Marsiglia ed Olympique Lione, poi l’ingaggio milionario con l’Al-Nassr un anno fa, la squadra di Cristiano Ronaldo. “Ho il piacere di annunciare che, dopo averlo conosciuto e frequentato durante gli ultimi 10 giorni, il signor Rudi Garcia sarà il nuovo allenatore del Napoli. A lui il più sincero benvenuto e un grande in bocca al lupo!” le parole di Aurelio De Laurentiis. Il patron ha avuto modo di incontrarlo a Roma (è legato sentimentalmente alla giornalista Francesca Brienza) dieci giorni fa ed il tecnico transalpino è rimasto subito entusiasta dall’idea di rientrare in Serie A per allenare la squadra Campione d’Italia.

Rudi Garcia pratica il 4-3-3, ma la variante 4-2-3-1 è quella che ha caratterizzato le principali partite alla guida della Roma mentre in Francia ha giocato spesso col tridente. Insomma, è uno che ha alternato spesso in carriera i due moduli, prescindendo sempre da una “linea di difesa a quattro” come sottolineato da De Laurentiis. Arriva due volte secondo, alle spalle della Juventus, nelle stagioni 2013-2014 e 2014-2015 mentre il Napoli era allenato da Rafa Benìtez. L’esonero nel gennaio 2016 con un bilancio complessivo di 61 vittorie, 35 pareggi e 22 sconfitte in 118 panchine, compreso il record di punti al primo anno (85 punti, superato poi da Spalletti nel 2017 con 87). Nel 2018 una finale di Europa League persa con il Marsiglia contro l’Atletico Madrid del Cholo Simeone. L’anno dopo è semifinalista di Champions, perdendo contro il Bayern poi vincitore della competizione. Gli inizi con Saint-Etienne e Digione nelle serie inferiori ed il debutto nella Ligue 1 con il Le Mans nella stagione 2007-2008 prima del lustro al Lille con cui ottiene gli unici due trofei vinti in carriera, un campionato francese ed una Coppa di Francia centrate nella sua annata migliore, 2010-2011, prima di essere ingaggiato dalla Roma due anni più tardi. Nella capitale conosce il suo primo ed unico esonero, quello del gennaio 2016. Sette anni dopo torna in Italia e lo fa raccogliendo l’eredità lasciatagli da Luciano Spalletti, suo successore in giallorosso, nonché il titolo di Campione in carica.