Napoli – Sullo schermo la vedremo completamente trasformata: i capelli più corti del solito, non curati ma quasi ricci, la camminata curva, le mani gonfie, la stanchezza sul volto. E sul set la luminosa e brava Serena Rossi non si è risparmiata: “Ci tenevo ad essere credibile, sono una perfezionista. Fisicamente è stato impegnativo, c’è stato un incendio, mi sono tuffata nel fiume, ho imparato a mungere la mucca, volevo che le mani fossero le mie, quando ho falciato il grano avevo le braccia piene di graffi. Non sono fisica, Maria, il mio personaggio, lo è, una donna dai valori forti che non si tira indietro, semplice ma tenace, che va avanti e non si arrende mai: mi ricorda mia nonna”.
L’attrice torna su Rai1 con La Sposa, la serie tv targata Endemol Shine Italy per Rai Fiction, tre prime serate ambientate negli anni ’60 in onda da domenica 16 gennaio, con Giorgio Marchesi e con la regia di Giacomo Campiotti, assente alla presentazione perché ha il covid. “E’ una serie che parla del passato, ma anche del futuro. La Sposa parla di cose semplici, di emancipazione femminile. Le donne di ieri hanno spianato la strada a quelle di oggi, anche se molto resta ancora da fare, ma non bisogna mai arrendersi. Cosa sogno? Una donna al Quirinale”. Maria è una giovane donna calabrese che, per salvare la famiglia dall’indigenza, decide di accettare il matrimonio per procura voluto dal rude agricoltore vicentino Vittorio Bassi (Maurizio Donadoni). La famiglia di Maria è fortemente indebitata. La donna stila un accordo con il quale l’uomo si impegna a saldare il debito, a pagare l’affitto, gli studi di suo fratello e a organizzare anche il matrimonio della sorella. Giunta all’altare, però, Maria scopre che non sposerà Vittorio, ma suo nipote Italo (Giorgio Marchesi), che non ha mai visto. Una realtà totalmente ostile, dovuta al suo essere meridionale e donna, al duro lavoro nei campi, ma soprattutto al rifiuto di Italo, ancora troppo sconvolto dalla misteriosa scomparsa della prima moglie. “Italo – sottolinea Marchesi – è senza luce, non riesce neanche a vedere se stesso, suo figlio, si trascina nella vita, è come se fosse perso. Vive con lo zio e il figlio e sono tre solitudini. E vive l’arrivo di questa donna in casa con l’abito da sposa come un’usurpazione dello spazio. Ma Maria parla con i fatti, si impone e non si vanta. Porterà luce nella sua vita e in quella di suo figlio che vive in un capannone e al quale saprà avvicinarsi, lo farà studiare, Serena anche nella vita porta luce, sul set la mattina la si sentiva cantare, perché lei al trucco canta, conosce tutte le canzoni è un bel modo per iniziare la giornata”.
Con Campiotti “abbiamo lavorato in mezzo al fango e agli animali, sotto il sole o sotto la pioggia, è stato un set unico”. Rossi aggiunge: “Sono una donna lavoratrice, madre di un figlio maschio che mi auguro crescerà con il rispetto delle figure femminili. Penso ci siano ancora tante cose su cui lavorare, ma sono fiduciosa”. La qualità di Maria che Serena Rossi pensa manchi nelle donne di oggi? “Diceva mia nonna che ci vuole pazienza. Ora si vuole tutto e subito. Forse la pazienza, guardare lontano”. Benedetta Galbiati di Endemol Shine Italy sottolinea: “Questa produzione è stata molto coraggiosa perché in costume, ma anche per la storia del passato in dialogo con il presente. Il personaggio principale si evolve sempre rimanendo fedele alla sue radici. Spero che questa serie possa essere un corso accelerato di resilienza, nella speranza di riconnetterci a quello che eravamo una volta”. Serena Rossi tornerà prossimamente nella seconda stagione della fortunata fiction Mina Settembre (la prima si era chiusa con 6 milioni e mezzo di ascoltatori) le cui riprese sono ripartite a Napoli l’11 gennaio a piazza dei Martiri. Il ruolo dell’assistente sociale è nato dalla penna di Maurizio De Giovanni, scrittore napoletano già famoso per aver dato vita al Commissario Ricciardi e ai Bastardi di Pizzofalcone.