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Sindaco, la vogliamo richiamare alle sue responsabilità. Così comincia una lettera, inviata dal Comitato “Barra R-Esiste!” a Gaetano Manfredi. Nell’ex campo rom di via Mastellone, tre giorni fa, è scoppiato l’ennesimo rogo. Un altro battesimo estivo di fuoco, dopo quello di un anno fa. La drammatica estate degli incendi a Barra. Dopo la raffica di roghi dolosi, a gennaio è seguito il sequestro dell’area. E Manfredi è stato nominato custode giudiziario. Ecco perché l’incipit della pec: “Richiamando le Sue responsabilità”.

Il comitato va subito al dunque. Conferma al sindaco-custode che non sono “ancora iniziati i promessi lavori di messa in sicurezza e bonifica”. E in più continuano “a verificarsi azioni illegali da parte di terzi, smaltimento rifiuti e roghi”. In pericolo, come sempre, c’è la salute dei residenti. Ma a Barra il tempo sembra essere circolare, non lineare. Passano le stagioni, si appiccano i fuochi, si moltiplicano i tavoli per l’emergenza. E poi tutto riparte come prima, nella giostra degli appelli e delle buone intenzioni.

Stavolta la richiesta di aiuto è corale, non viene solo dalla zona orientale. Cofirmatari dell’ultimo Sos, sono Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia; Assise cittadina per Bagnoli, Comitato Civico di San Giovanni a Teduccio, Rete Sociale NoBox-Diritto alla Città, e le sezioni locali di Italia Nostra, Mare libero e gratuito, Medicina Democratica e Potere al Popolo. A Manfredi ricordano “le Sue specifiche responsabilità per qualcosa che ci appare sempre di più molto simile ad un vero e proprio disastro ambientale”. Come custode giudiziario, il codice di procedura civile (art. 676) gli assegna precisi poteri. È organo ausiliario del giudice, dal quale è nominato. Oltre a supportare l’attività giurisdizionale, può compiere di propria iniziativa una serie di atti di ordinaria amministrazione. Ovvero, quanto serve a conservare il patrimonio sequestrato. Sulla sua attività, deve inoltre presentare al giudice un rendiconto ogni tre mesi, prima della relazione finale.

Barra R-Esiste!, però, punta il dito contro “il perdurare nel tempo del mancato controllo dell’area sequestrata”. Di questo sarebbero conseguenza gli “abusi”, compreso l’incendio del 28 giugno. Insieme al mancato avvio della bonifica, questo può “far sì che la situazione peggiori ulteriormente”. Premesso ciò, la lettera invita Manfredi a mettere in atto azioni risolutive. “Immediatamente” si chiarisce. Un’altra missiva, il comitato l’ha spedita a Ciro Silvestro, incaricato del Governo per la terra dei fuochi in Campania. La richiesta è identica alla prima: intervenire ad horas, in base ai poteri conferiti a lui dal Viminale.