Un deserto, dove restano erba bruciata, sterpaglie e sterrato, è il teatro della tragedia di Roccarainola. Non è rimasto nulla, l’esplosione ha inghiottito tutto: anche la vita di Raffaele Miele. È l’operaio 51enne, nato a Nola, ucciso dalla deflagrazione nella Fireworks Lieto. Dalle prime indagini dei Carabinieri della compagna di Nola, sembra che la fabbrica di fuochi artificiali fosse organizzata su più moduli. C’è un corpo centrale con gli uffici. Staccate da esso, tante piccole strutture, disseminate lungo una collina. Lì si lavora il materiale pirico. Secondo l’Arma, una separazione necessaria: si evita che un’esplosione si propaghi, con drammatico effetto domino. Nel laboratorio saltato in aria si miscelavano le sostanze. Un lavoro ad alto rischio: l’esplosione ha sbriciolato la struttura, senza dare scampo alla vittima. Gli artificieri dei Carabinieri stanno effettuando i rilievi sul posto. La procura di Nola sta per aprire un fascicolo sul disastro.
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