“Alex, guardami negli occhi”. Sul futuro di Abc, il sindaco Manfredi ha provato così a rassicurare padre Zanotelli. “Le valutazioni non si fanno sulle parole, ma sui fatti” ha risposto severo Alberto Lucarelli, giurista del Coordinamento campano acqua pubblica. Oggi i comitati sono scesi ancora in piazza, a una settimana dal primo presidio. Non è cambiata la sede: sotto Palazzo San Giacomo. Costanza Boccardi ha indicato la finestra del sindaco: “È aperta, forse c’è qualcuno che ci ascolta”. Ma Zanotelli ha raccontato del faccia a faccia con Manfredi, avvenuto ieri in modo casuale. Il missionario era in Comune, per parlare dei senza fissa dimora. Appreso della sua presenza, il sindaco lo ha mandato a chiamare. Al comboniano avrebbe lanciato messaggi rassicuranti. Garanzie di non voler cambiare l’azienda speciale Abc.
I comitati, però, restano sulle barricate. Sono indignati per il cambio dello statuto, deciso in silenzio da delibera della giunta. Con la modifica, le associazioni ambientaliste non avrebbero più un posto sicuro nel Cda. Il rischio è di spazzare via un cardine dell’azienda speciale, nata sull’onda del referendum del 2011. In aggiunta, gli attivisti temono il cambio di natura sociale. Abc, nelle previsioni, diverrebbe una spa. Un approdo naturale, secondo loro, con questo trend. Anche se, va precisato, la società per azioni non è nella controversa delibera.
A Zanotelli, il sindaco avrebbe detto di non poter “ritirare la firma”. Ma avrebbe fatto un’apertura, riferita dal religioso: “Adesso dipende dal consiglio comunale, vedetevi con la commissione”. I comitati non si fidano, e vogliono passi concreti. “Chiediamo due cose” ha spiegato Lucarelli. Revocare la delibera di giunta, avviare l’iter per la proroga trentennale della concessione all’Abc. Vale a dire blindare il carattere pubblico dell’acqua, tenendo a distanza le mire dei privati. “Stiamo difendendo un diritto fondamentale – avverte Boccardi – se è necessario alzeremo il livello di scontro”.