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Una centrale di riciclaggio dei soldi della criminalità organizzata, ipotizzata dall’inchiesta della Dda di Roma. Sono 18 gli indagati arrestati dalla Dia di Roma, in esecuzione di un misura cautelare, disposta dal gip capitolino. Due sono ai domiciliari e 16 in carcere. Tra i reati contestati, a vario titolo, associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti di estorsione, usura, armi, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti. I reati sono aggravati dalla finalità di aver agevolato i clan di camorra Mazzarella – D’Amico e delle cosche della ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro. Oltre agli arresti, è stato ordinato il sequestro preventivo di società attive nel settore cinematografico, e il sequestro per equivalente fino alla concorrenza di oltre 131 milioni di euro, da eseguirsi nei confronti di 57 indagati.

Nel mirino degli investigatori due gruppi. Secondo le indagini, avrebbero riciclato ingenti profitti, infiltrando attività imprenditoriali in apparenza legali. Numerosi i campi interessati: la cinematografia, l’edilizia, la logistica, il commercio di auto e di idrocarburi. In tale quadro, sarebbero state costituite svariate società fittizie, per emettere false fatturazioni, grazie al supporto fornito, tra gli altri, da imprenditori e da liberi professionisti. In cella Antonio Nicoletti, figlio del defunto Enrico, lo storico cassiere della banda della Magliana, e Vincenzo Senese, primogenito di Michele ‘o pazz (non indagato nel procedimento),  ritenuto il capo della camorra nella Capitale. Coinvolti anche il produttore cinematografico Daniele Muscariello, e il manager musicale Angelo Calculli.

INDAGATO BRESCIANI, EX CALCIATORE DEL NAPOLI

Tra gli indagati figura il 55enne Giorgio Bresciani, ex calciatore di diverse squadre, tra le quali Torino e Napoli (92-94). I pm romani lo accusano di riciclaggio per il clan D’Amico-Mazzarella. A lui ed altri si considera riconducibile una delle ‘società filtro’, all’attenzione degli inquirenti. Sono tre gli episodi contestati all’ex attaccante. Per lui è stato disposto il sequestro dei beni fino alla concorrenza del profitto dei reati, quantificato in circa 54.000 euro. Negato invece dal gip l’arresto in carcere, chiesto dalla Procura. Secondo il giudice, nel caso di Bresciani e di altri difettano i requisiti della attualità e della concretezza, in relazione al profilo delle esigenze cautelari. Una valutazione operata in ragione della personalità dei singoli, desunta dai precedenti penali e di polizia, e dalle concrete attività poste in essere, nonché del lasso di tempo intercorso dai fatti.

INDAGATI IN CARCERE
COPPOLA Alberto
D’AMICO Salvatore
D’AMICO Umberto cl. 96
DE ANGELIS Stefano
GABRIELE Tiziano
LOMBARDI Pasquale
LUONGO Umberto
MACORI Roberto
MUSCARIELLO Daniele
NICO LETTI Antonio
PEZZELLA Salvatore
PEZZELLA Giovanni
SALSICCIA Andrea
SAVIOLI Alessandro
SENESE Vincenzo
SERI Andrea

INDAGATI AI DOMICILIARI
CALCULLI Angelo
MONTI Piero