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NAPOLI – Se a Matteo Renzi chiedete quale sia il suo ultimo desiderio prima delle urne, vi risponderà così: “Pagherei tanto per un comizio di Vincenzo De Luca a sostegno di Luigi Di Maio. La strana coppia mi fa sorridere. Chi vota De Luca vota Di Maio e chi vota Di Maio vota De Luca. E confesso che vedere il Governatore pronto ad appoggiare l’ex leader dei 5 Stelle una soddisfazione intellettuale me la dà”.
 
Hotel Renaissance, Napoli. Il leader di Italia Viva è atteso all’Unione Industriali. Gioca la sua prima campagna elettorale dalle retrovie: il front-runner del Terzo Polo è Carlo Calenda. Ma tant’è: il gusto della battuta non si può negare a un toscanaccio come lui.
 
E ne ha per tutti: oltre che per il numero uno di Palazzo Santa Lucia, anche per il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sebbene i suoi siano parte integrante delle maggioranze dell’uno e dell’altro. Giravolte da campagna elettorale: “De Luca inizi a spendere i soldi per rimuovere le ecoballe che gli ho dato sette anni fa. Manfredi, invece, spenda i soldi per il Patto per Napoli”.
 
Vicino a lui, comunque, c’è Graziella Pagano, la leader di Italia Viva a Napoli, che tranquillizza il primo cittadino: “Siamo convinti che il risultato del polo riformista a Napoli ed in Campania andrà ben oltre le aspettative. Matteo Renzi dimostra che la nostra linea riformista è chiara, trasparente e radicale. Molto positive le sue parole sul Patto per Napoli che va assolutamente difeso e confermato. E condivido anche il giudizio positivo che Renzi dà sul lavoro del sindaco Manfredi”.
 
“Ma soprattutto – continua Pagano – è chiaro che da questa parte c’è chi vuole sostenere chi crea sviluppo e occupazione e non si accontenta di erogare sussidi fini a se stessi. Noi siamo quelli che hanno fatto il Jobs Act, Industria 4.0 quelli che hanno tagliato l’Irap. Cose concrete che dimostrano come ci sia bisogno di un fronte liberal democratico forte e autorevole. Per questo siamo tutti candidati, dirigenti e militanti, per far sì che il Terzo polo abbia un risultato a due cifre”.
 
Non a caso Pagano segna la soglia del 10%: è la stessa che Renzi cita per dichiarare vittoria a livello nazionale e “riportare al Governo Mario Draghi“.
 
Quanto a Enrico Letta e Giuseppe Conte, li sistema così: “Il segretario del Pd sta facendo campagna elettorale per gli altri: è l’uomo più generoso che abbia mai incontrato. Dare una mano a chi non ce la fa è un dovere politico, ma accettare misure come quella dei navigator che non ha funzionato è masochista”.
 
E Conte, il leader di 5 Stelle che si fa la foto con la tessera del Reddito di Cittadinanza? “Puro clientelismo – risponde Renzi – Al confronto, Achille Lauro era più elegante quando faceva voto di scambio. Lui, invece, è volgare. Bene inteso: io sono per dare una mano a chi non ce la fa. Ma l’ex premier specula sul dolore delle persone”.