“La sentenza della Corte europea dei diritti umani sulla Terra dei Fuochi conferma quello che denunciamo da anni: le istituzioni hanno abbandonato il territorio e i cittadini, esponendoli a un rischio di morte imminente. Mi sembra paradossale che Bruxelles si accorga soltanto ora di questa emergenza, dopo decenni di denunce e dopo i ricorsi di alcune decine di cittadini” – afferma la consigliera regionale indipendente Marì Muscarà. “Non dimentichiamo – prosegue Muscarà – che già nel 2017 portai queste istanze a Strasburgo, raccontando davanti alla comunità europea lo stato disastroso della nostra terra, con un appello accorato per chiedere interventi concreti. In quell’occasione, evidenziai come l’inquinamento stesse decimando la popolazione tra tumori, leucemie e altre malattie gravissime, ma la risposta fu il silenzio delle istituzioni. E in Regione non è andata meglio. Persino la Commissione regionale ‘Terra dei Fuochi, Bonifiche, Ciclo integrato dei rifiuti’, fu cancellata per logiche di spartizione politica proprio dai traditori dei valori del 5 Stelle, fu questo uno dei tradimenti per cui fui costretta a lasciare il gruppo. La mia legge ‘Misure di contrasto alla Terra dei Fuochi’ giace da 8 anni nei cassetti del Consiglio.”
La consigliera non risparmia critiche ai responsabili regionali e nazionali: “Il Presidente De Luca ha sempre minimizzato, sostenendo che la Terra dei Fuochi fosse solo una questione del Nord Italia, e un ex Ministro della Salute arrivò a dire ad Acerra che le malattie dipendono dagli ‘stili di vita’. Una beffa crudele per chi vive a contatto con discariche abusive, roghi tossici e fabbriche clandestine che avvelenano aria, terra e acqua. La Corte di Strasburgo, nella sua sentenza, ha riconosciuto il mancato impegno delle istituzioni, assegnando all’Italia due anni per adottare misure risolutive. Ora il Governo nomini un commissario ad acta per accelerare le bonifiche e i risarcimenti. Questo ho chiesto con Ronghi dell’associazione Sud Protagonista e spero che il Sud si coalizzi finalmente su questa battaglia.Non possiamo più permettere che la nostra terra resti un inceneritore a cielo aperto” – dichiara la consigliera.
“Il disastro ambientale in Campania ha già portato l’Italia a pesanti sanzioni europee. La prima condanna risale al 2010, seguita nel 2015 da una multa di 20 milioni di euro e da un’ammenda giornaliera di 120.000 euro. “Dal 2015, la Campania ha già versato oltre 20 milioni di euro per inadempienze sulla gestione dei rifiuti. Sono soldi sottratti ai cittadini, mentre i problemi rimangono irrisolti. Acerra, Bagnoli, Pianura e il Sarno sono solo alcune delle aree più colpite. I dati sulla salute pubblica sono drammatici, con tassi di mesotelioma pleurico e altri tumori ben oltre la media nazionale. Eppure mancano ancora centraline per il monitoraggio dell’aria e misure serie di contrasto ai roghi tossici e all’inquinamento industriale”, conclude Muscarà.
La Regione Campania parteciperà al tavolo di confronto convocato dal prefetto di Napoli per discutere della situazione. Non dimentichiamo che abbiamo anche un “incaricato alla Terra dei Fuochi” in Prefettura, unica regione in Italia, ma Muscarà insiste: “Serve un cambio di passo radicale. Le comunità locali chiedono giustizia e speranza. Non possono più aspettare”.