NAPOLI – Nel corso del consiglio comunale di ieri, si è discusso anche del cimitero delle Fontanelle. Il luogo per eccellenza del culto delle anime pezzentelle è chiuso al pubblico da ormai due anni. Ma un primo monitoraggio dell’assessore alla difesa idrogeologica del territorio Edoardo Cosenza ha portato buone notizie, tant’è che la sua collega di giunta, l’assessore al turismo Teresa Armato, si è potuta sbilanciare pubblicamente pronosticando la sua riapertura “entro la primavera”.
Amen. Ma cosa bisogna fare per metterlo in sicurezza e renderlo di nuovo visitabile? In pratica, secondo il report di Cosenza, non molto. A fronte di una spesa che si annuncia abbordabile, fondamentalmente, bisogna completare un monitoraggio idrogeologico soprattutto per la sicurezza delle volte e rimettere in sesto l’impianto elettrico.
“E’ priorità della giunta quello di riaprirlo al pubblico”, ha spiegato l’assessore Armato. “Sappiamo bene il particolare legame che c’è tra i napoletani e le capuzzelle e sappiamo bene quanto questo luogo unico al mondo può restituire come ritorno culturale, economico, turistico e quindi di lavoro per il quartiere Sanità”.
La sfida, in ogni caso, è quello di riaprirlo e non richiuderlo più, come avvenuto in passato. E per questo, tutti, in aula, hanno convenuto che occorre una gestione oculata del bene di proprietà del Comune.
Da Fulvio Fucito (lista Manfredi sindaco) a Luigi Carbone (presidente della commissione cultura in quota Europa Verde-Napoli Solidale), da Gennaro Acampora (Pd) a Toni Lange (Bassolino per Napoli), tutti si sono detti orientati sulla possibilità di una soluzione mista pubblico-privata. E tutti, con tanto di ordine del giorno votato all’unanimità, hanno fatto notare che per una manutenzione costante c’è bisogno di entrate costanti. Quindi, di sicuro, sarà messo un biglietto a carico dei turisti. Mentre l’ingresso gratuito sarà riservato solo per i residenti a Napoli o per alcune fasce di cittadini meno abbienti.
Un modello da imitare potrebbe essere quello utilizzato dalla Chiesa che gestisce le vicine catacombe, avendo dato impulso anche alla creazione di cooperative ad hoc che hanno dato lavoro a tanti giovani del rione Sanità.
“Le anime pezzentelle rappresentano un unicum da tutelare, vedere il loro cimitero chiuso in un quartiere in pieno rilancio turistico è una nota stonata”, ha fatto presente il consigliere Lange. Ma per la primavera in cui potrebbero tornare a beneficiarsi delle preghiere dei viventi c’è da attendere ancora poco, soprattutto per loro che devono affrontare l’eternità.