Napoli – Un pullman carico di profughi raccolti al confine tra Ucraina e Polonia è arrivato a Napoli poco dopo le 13, ultima tappa di un tour che ha toccato in precedenza diverse città italiane. A bordo una trentina di persone, tutte donne e bambini.
Con loro diversi ucraini già residenti in Italia che sono tornati in patria per ricongiungersi con i familiari e portarli al sicuro in Italia dove li ospiteranno nelle loro residenze.
Raccontano – le donne – di aver camminato a piedi 25 km per raggiungere la frontiera. E il terrore della guerra, e dei loro uomini lasciati in Patria a combattere. “E’ stata un’aggressione, un inferno in terra” tengono a ribadire a più voci. “Quello che ho visto al confine non si può capire.
Migliaia di persone – spiega una di loro, Maria – che cercano di andare via o cercano di incrociare i loro cari. Gli eroi sono i miei bambini che da soli, seguendo le mie indicazioni al telefono, sono riusciti a raggiungere il confine dove li attendevo”.
La prima a scendere dal pullman è una bambina, Yelyzaveta, 8 anni. In braccio un orsacchiotto di peluche, Mihau il nome, compagno di viaggio strappato alla guerra per rendere meno straziante il disagio del distacco da casa. Altri bimbi scendono in braccio alle loro mamme. Ad attenderli amici e parenti che sciolgono la tensione in abbracci e lacrime.
Un’altra donna – Anna il suo nome – racconta di aver lasciato Napoli, dove viveva, per andare a prendere madre e figlie. Come lei altre persone. Tutti hanno già un alloggio che li attende e – si spera – un po’ di serenità dopo l’inferno di questi giorni.
Ucraina, pullman profughi a Napoli: “Abbiamo visto l’inferno”
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