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Napoli – “Ho deciso di denunciare per l’amore che nutro nei confronti della scuola e dell’insegnamento, perché non posso dire a un mio alunno ‘devi combattere le ingiustizie’ se non sono io la prima a farlo”: a parlare è una delle insegnanti presunte vittime della preside 45enne Angela Sodano, fino da oggi assessore al Comune di Afragola (Napoli), nei confronti della quale il gip di Napoli Nord ha emesso un provvedimento di interdizione per maltrattamenti nei confronti del personale docente e non solo. L’insegnante, che ha chiesto di rimanere anonima, per un anno e mezzo, ha anche fatto parte dello staf dirigenziale dell’istituto ed è stata testimone delle sfuriate della dirigente: “invettive tipo ‘io vi rovino”, ‘perché non si licenzia?’ e ‘lei se ne deve stare a casa’ – ricorda la docente – fioccavano anche per un solo minuto di ritardo, oppure se andavamo in macchina per prendere, per esempio, il cellulare dimenticato“.

Siamo riusciti ad andare avanti – dice ancora l’insegnante – facendo quadrato ma, a un certo punto non sono riuscita a sopportare, non ce l’ho fatta più, mi sono dimessa dallo staff e mi sono recata al provveditorato per dire ‘ci aiutate?’“.

Alle discussioni per banalità, che erano all’ordine del giorno, – riferisce ancora la docente – seguivano i provvedimenti disciplinari. Io stessa mi sono dovuta difendere da una grave calunnia, maltrattamenti, totalmente inventata per gettarmi fango addosso dopo le dimissioni. Un’accusa che è stata archivata ma che mi ha fatto male”.

“Ho deciso di denunciare tutto – conclude la professoressa – anche perché lì dove operiamo, nel quartiere Salicelle, il ruolo che ricopriamo è fondamentale, come lo è anche quello della parrocchia. E adesso, purtroppo, ci vorranno almeno otto anni per ricostruire quello che è stato distrutto negli ultimi tre”