Sul bradisismo non esiste alcun piano di evacuazione. “Esiste un piano territoriale sul vulcano Campi Flegrei ma non sul bradisismo” sbotta il ministro per la protezione civile Nello Musumeci all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, al termine della riunione sull’emergenza sismica. Il disappunto buca il protocollo istituzionale. Nel salone si spande “l’amarezza nel constatare come analoghe misure potevano essere adottate già 30, 40 o 50 anni fa, ma così non è stato”.
Musumeci però prova riprendere tono (“Speriamo di fare in 60 giorni quel che non si è fatto in 60 anni”). Al primo punto, l’idea di delimitare “una nuova zona di attenzione per il bradisismo”. A margine della riunione, è Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione Civile, a fornire dettagli in più: “La zona rossa per il vulcano c’è e rimane la stessa. Ora si tratta di individuare nella zona rossa del vulcano un’area più piccola di attenzione sul bradisismo”. Ovvero “un piano che tenga conto degli effetti sismici causati dal bradisismo”. Musumeci però ribadisce che “non c’è motivo per abbandonarsi al panico”.
La parola d’ordine è: prima le persone, poi i beni culturali, abbondanti nei Campi Flegrei. Per questo il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano anticipa: “Nel Pnrr abbiamo la linea Recovery Art, stiamo creando dei siti ricavati da ex caserme delle forze armate dove in caso di calamità naturale possiamo ricoverare le opere, collocarle temporaneamente in questi luoghi e poi riportarle nei luoghi d’origine quando necessario”.