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Una regola non scritta recita: mai far arrabbiare le mamme. C’è riuscita invece Clementina Cozzolino, presidente in quota Pd della municipalità Vomero Arenella. E per di più, sulla falcidie di alberi al Parco Mascagna. Argomento molto divisivo. Ne hanno abbattuti 23, tra cori di proteste. “Un tormentone dei residenti” hanno ricordato al tg di Televomero, intervistando Cozzolino. E aggiungendo: “Molti si lamentano di una potatura indiscriminata”. Apriti cielo. “La potatura degli alberi – ha replicato la presidente – è contestata da alcune associazioni e alcune mamme, soggetti che non hanno la competenza o strumenti cognitivi tali da supportare la loro tesi“. Per Cozzolino, invece, spianare il parco era inevitabile. “Noi – ha detto – abbiamo chiesto agli uffici tutte le perizie, perché nessuno ha interesse a sopprimere il verde, anzi va preservato. Però io ricordo a tutti che noi siamo il territorio che ha visto una perdita umana (Cristina Alongi, uccisa da un crollo nel 2013, ndr), a causa di un’alberatura, ha scansato un’altra tragedia in via Saverio Altamura, giorni fa la polizia municipale è dovuta intervenire in via Mattia Preti“. Per cui “alla luce di questi episodi, noi abbiamo un verde malato, che dove è possibile andiamo a recuperare“. Ma dove “non è possibile, e può essere causa di danni e mettere in pericolo la sicurezza, sicuramente necessita di interventi drastici”. E insomma, nel “perimetro del Parco Mascagna è stato richiesto questo”.

A rincarare la dose, nei mugugni Cozzolino ha visto “delle strumentalizzazioni”. Però ha assicurato di aver “visionato delle perizie che davano dei danni irrimediabili a quelle alberature”. E chiosando l’invettiva: “Io sono sempre per la sicurezza, la sfida è ripiantumarle velocemente, su questo chiederò un cronoprogramma dettagliato”. Le parole, lungi dal rassicurare, hanno riattizzato gli animi. A scatenare il malumore, la frase sugli “strumenti cognitivi”, rivolta ai contestatori. E il rimprovero, neppure velato, di incompetenza. Non proprio un gesto distensivo. “Una caduta di stile che non ci meraviglia” ha reagito la rete sociale No Box. Contrattaccando: “Ma cosa dice, presidente Cozzolino?”

La materia è scivolosa, in effetti. Il 12 dicembre, la commissione Verde del consiglio comunale ha chiesto le carte all’assessorato. E criticando la scelta di abbattere, ha sollevato dubbi. La decisione, per l’organismo, sarebbe supportata “soltanto da analisi degli alberi effettuate tramite pura osservazione visiva, senza alcuna verifica strumentale”. E ora, con una nota, mamme e ambientalisti mettono Cozzolino nel mirino. “Non ha avuto scrupolo di usare parole improprie per denigrare la partecipazione anche professionale delle Mamme del Parco”. E ancora: “Nelle sue competenze territoriali ha inteso non dare risposta tecnica sul ‘perché’ di quei tagli indiscriminati”. Il timore dei No Box: “Quei tagli modificano per i prossimi cinquant’anni l’anima e la funzione urbana del Parco Mascagna non solo per il quartiere”. Si ricorda “che esistono tecniche di cura”. Si stigmatizza l’uso del “concetto di ‘sicurezza'”, secondo il quale “chi si oppone all’abbattimento degli alberi è un potenziale assassino o quantomeno uno scellerato”. Un messaggio “oramai smentito da decine di comuni italiani”. E si ribalta l’accusa: “Cozzolino dove era in questi anni e cosa ha fatto per evitare che gli alberi del Parco si ammalassero?”. Ma a questo dovrebbe rispondere lei.

(Foto da  Facebook)