La Commissione Istruzione, presieduta da Aniello Esposito, ha incontrato l’assessora Maura Striano, la presidente della Municipalità 4 Maria Caniglia e gli uffici competenti per discutere della questione relativa alla presenza di insetti nei pasti distribuiti negli Istituti scolastici “Miraglia”, “Bovio” e “Sanzio – Radice”.
L’assessora Striano ha ricostruito la vicenda, ricordando che successivamente alla segnalazione di presenza di insetti in alcuni pasti distribuiti in alcune scuole della Municipalità 4, ricevuta il 21 febbraio, sono stati immediatamente avviati i controlli, sia nel centro cottura della ditta, situato a Somma Vesuviana, a cura della Asl Napoli 3 e dei Nas, sia su campioni dei pasti, a cura della Asl Napoli 1. Tutte le verifiche hanno dato esito negativo, conclusione analoga a quelle effettuate dalla ditta che per l’Amministrazione si occupa dei controlli di qualità. Non sono state riscontrate, in sintesi, nell’ambiente di stoccaggio condizioni tali da disporre la chiusura del centro di cottura, con l’unica prescrizione di prevedere un corso di formazione per i dipendenti per evitare le criticità nell’ingresso della materia prima e nell’uscita dei pasti. La fornitura resta ancora sospesa, però, in attesa dell’esito dell’indagine approfondita sul dna dell’insetto, anche se non è stato accertato alcun caso di tossinfezione. Va infine ricordato, ha concluso l’assessora, che nessuna sanzione era stata mai applicata nel triennio passato nei confronti della ditta fornitrice, sanzioni che saranno ora erogate per il danno procurato alle famiglie e alle scuole a seguito dell’interruzione della fornitura.
La presidente della Municipalità 4 Maria Caniglia ha ringraziato l’assessora, gli uffici e la commissione per il lavoro svolto in sinergia dal primo momento in cui è stata riscontrata la presenza del problema nelle scuole interessate. Si continua a lavorare, ha concluso, per garantire la ripresa in sicurezza della refezione al termine dei controlli.
Toti Lange (Misto) ha definito legittime le rimostranze delle famiglie e sottolineato l’importanza che funzioni a dovere la filiera dei controlli e che sia assicurata la capacità di gestire i rischi, auspicando bandi di gara in cui vi siano garanzie sempre maggiori per gli utenti.
Maria Grazia Vitelli (PD) ha evidenziato la necessità di prevedere bandi di gara in cui siano fissate regole utili ad assicurare la maggiore garanzia possibile rispetto alla qualità dei servizi forniti e alla tutela dei lavoratori impegnati dalle aziende. In questo senso, il nuovo bando di gara, che mantiene la possibilità per un solo soggetto imprenditoriale di aggiudicarsi due lotti, non va incontro a queste necessità e rischia di favorire le aziende più grandi a scapito di quelle di dimensioni inferiori che, spesso, garantiscono la migliore qualità del servizio.
La dirigente del servizio Diritto allo studio Valeria De Lisa ha spiegato i criteri del nuovo bando e del capitolato di gara, del valore di 73 milioni di euro in due anni. Previsto, rispetto al passato, un unico responsabile del procedimento che in fase di gara sottoscriverà gli accordi quadro e un responsabile per la fase esecutiva che sarà di competenza municipale. Il 90 per cento del punteggio assegnato sarà vincolato all’aspetto della qualità del prodotto e la restante parte sarà collegata all’offerta economica.
Luigi Musto (Manfredi Sindaco) ha auspicato che venga assicurata sempre maggiore attenzione all’aspetto della qualità dei pasti, evitando incidenti di percorso, mentre Sergio D’Angelo (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la Città) ha sottolineato l’importanza di tenere distinti, da un lato, il controllo sulla qualità e, dall’altro, la definizione dei criteri dei bandi d’appalto per la refezione. Ha suggerito un rafforzamento del controllo interno all’azienda e l’implementazione di un sistema di monitoraggio digitale più efficace.
Il presidente Esposito ha auspicato una maggiore attenzione rispetto al tema della qualità dei pasti, esprimendo il proprio dissenso rispetto alla possibilità che una sola azienda possa aggiudicarsi due lotti di fornitura, una circostanza che non va nella direzione di garantire qualità dei cibi serviti e tutela adeguata della forza lavoro impiegata.