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Indagando sui furti di rame avvenuti negli anni passati lungo la rete ferroviaria gli investigatori hanno scoperto che una società del napoletano risultava intestataria di ben 600 vetture. L’amministratore della società, costituita per il commercio di veicoli, è stato arrestato mentre è scattato il sequestro preventivo per 630 veicoli. Tutto ha avuto inizio quando gli uomini della Polizia ferroviaria, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, hanno avviato le indagini su alcuni furti di rame avvenuti lungo la rete ferroviaria. I poliziotti hanno accertato che alcuni colpi erano riconducibili ad alcune persone residenti nel campo rom di Giugliano in Campania: diverse autovetture utilizzate nei furti, infatti, sono state rintracciate proprio in quel campo. Dal successivo censimento delle autovetture presenti nei principali campi rom della provincia di Napoli, è emerso poi che la maggior parte delle macchine utilizzate erano intestate fittiziamente a terze persone, in particolare ad una società dedita alla compravendita di autoveicoli, il cui amministratore unico e legale rappresentante è l’uomo arrestato. Si tratta di un 47enne, ora accusato di falso in atto pubblico con induzione in errore del pubblico ufficiale e truffa aggravata ai danni dello Stato, reati commessi in concorso con persone al momento non identificate. Per gli inquirenti la società sarebbe stata creata proprio per permettere a persone che intendano servirsi di autovetture senza intestarsele di risparmiare anche sui costi del passaggio di proprietà e sulle imposte dovute. E infatti le società con partita iva finalizzata al commercio delle autovetture godono della possibilità di intestarsi i veicoli effettuando una “mini voltura” (il cosiddetto mini passaggio), con l’esenzione dal pagamento dell’imposta.