La Lega presenta i candidati campani alle Europee, ma in sala c’è un convitato di pietra: Roberto Vannacci. Il generale è capolista in tutte le circoscrizioni, anche al Sud. E il nome aleggia pure in sua assenza, in un hotel del centro di Napoli. I cronisti vanno in pressing sui maggiorenti del Carroccio, e loro non si sottraggono. “Vannacci è determinante per il nostro progetto” assicura il sottosegretario Claudio Durigon, coordinatore campano del partito. Si riferisce allo “spostare l’asse al centrodestra anche in Europa”. Poi però sottolinea che il generale è un candidato “indipendente”. E quindi “credo che nella Lega è giusto che si voti uno che invece è della Lega”.
Hanno un bel daffare i dirigenti leghisti. Devono smentire le voci su un Vannacci troppo estraneo al Carroccio. Indipendente sì, ma “all’80% rispecchia le nostre idee” ripete il vicesegretario Andrea Crippa. Lo tirano dentro all’ultima polemica sul generale, quella sulle classi separate per disabili. “La Lega – dice Crippa – ha istituito il ministero per la disabilità, non accettiamo lezioni”. Ma c’è anche chi evoca l’autonomia differenziata. “Oggi non ne sento parlare” insorge dal palco il candidato Luigi Barone, responsabile Coesione Territoriale e Zes del partito. E invece “dobbiamo spiegare che l’autonomia farà bene al Sud”.
Ma la giornata è buona anche per annunciare nuovi ingressi. Uno ha un cognome pesante in Campania, e ha appena lasciato Fratelli d’Italia. Alessandra Caldoro era nel coordinamento di FdI a Napoli, Durigon le dà il benvenuto, accogliendo “una donna impegnata da anni nel sociale”. Ma qualcuno arriva pure da Forza Italia, e porta in dote quattro legislature da eurodeputato. “Ho scelto la strada più difficile” premette Aldo Patriciello, imprenditore molisano dei rami sanità ed editoria. Però scommette sulla “crescita” della Lega al Sud.