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Ammonterebbero a oltre 283 milioni di euro i crediti, in buona parte inesigibili, relativi agli affitti del patrimonio immobiliare che il Comune di Napoli vanta ma che non ha incassato e probabilmente mai incasserà: la vertiginosa cifra è emersa nel corso di una indagine della Procura della Corte di Conti della Campania, guidata dal procuratore Antonio Giuseppone (sostituti Davide Vitale e Ferruccio Capalbo), che oggi ha portato alla notifica di 15 inviti a dedurre nei confronti di dirigenti comunali e della Napoli Servizi per un presunto danno erariale stimato in oltre un milione di euro. I locali commerciali, in questo caso, sarebbero una decina, distribuiti tra il centro e le periferie. Sarebbero situati tra i quartieri Ponticelli, San Carlo all’Arena, Chiaia, Pendino e Forcella. Si tratta della prima tranche dell’inchiesta dei magistrati contabili inerente, in particolare, gli immobili commerciali dati in affitto a società fallite: solo in questo comparto l’ammanco per le casse comunali è stimato in circa 80 milioni di euro.

Il Comune di Napoli – va ricordato – versa in uno stato di sofferenza finanziaria e i fondi ultramilionari per il cosiddetto “Patto per Napoli” sono condizionati dalla corretta gestione del patrimonio immobiliare, i cui introiti, se effettivamente acquisiti avrebbero anche consentito di ridurre la leva fiscale. Dagli accertamenti eseguiti dalla Polizia Municipale di Napoli sotto lo stretto coordinamento dei pm titolari delle indagini, è emerso che le società locatarie a cui la società “Napoli Servizi” avrebbe continuato a notificare inutilmente le costituzioni in mora perdendo definitivamente i crediti, sono quasi tutte fallite. I locali, nel frattempo, sono stati anche occupati da altri soggetti societari – anche piuttosto noti in città – che non avrebbero mai versato un euro nelle casse del Comune di Napoli.

La Procura contabile ha anche messo in evidenza un aspetto della vicenda legato alla leale concorrenza tra commercianti: in sostanza chi ha avuto la possibilità di esercitare il commercio in un locale comunale per il quale non pagava l’affitto, avrebbe occupato per lungo tempo una posizione di vantaggio rispetto a chi invece, ogni mese, versava il pigione. Le segnalazioni della magistratura contabile, va però sottolineato, hanno prodotto un effetto conformativo: il modus operandi dell’amministrazione comunale ha iniziato a modificarsi avviando le concrete verifiche delle eventuali occupazioni abusive presso i numerosissimi locali commerciali. Tra gli immobili ancora oggetto di accertamento, a quanto si apprende, ve ne sarebbero alcuni affittati a partiti politici ed enti religiosi. Gli inviti a dedurre notificati dalla Polizia Locale riguardano sia la dirigenza della “Napoli servizi” sia quella del comune di Napoli, con la contestazione di una prima tranche di danno erariale superiore al milione di euro.