Realizzare i progetti del Pnrr in aree come la periferia di Napoli è anche “un modo per ridare una speranza, per dimostrare che lo stato fa una promessa e la mantiene”. Lo sottolinea il sindaco Gaetano Manfredi, intervenendo all’ultima giornata di Casa Corriere Festival ad un confronto con il collega Decaro e i ministri Fitto e Piantedosi. Tra i progetti ci sarà quello per cambiare il volto di Scampia, “da Gomorra a simbolo positivo di Napoli”. “Il ministro Fitto ribadisce l’assicurazione che le risorse ci saranno. Si era detto che gli enti locali non fossero in grado di gestire le risorse; non era così, lo si è visto a Napoli dove, con una pianta organica del Comune inferiore al 50 per cento dei dipendenti, è stato fatto un grande sacrificio e sforzo, si è lavorato la domenica e di notte. Avere il dubbio che ora possano mancare i soldi sarebbe preoccupante, ma ho fiducia e stima nel ministro Fitto”. Manfredi ricorda che i progetti a Napoli e provincia danno uno spazio importante alla creazione di nuovi asili nido e alla riqualificazione delle sedi scolastiche, “temi centrali per lo sviluppo, la cultura, la qualità della vita delle famiglie”. Ci sono poi “grandi progetti di rigenerazione urbana”, e Manfredi ne sottolinea tre dal forte valore simbolico, tutti nelle periferie del disagio.
“A Scampia abbatteremo tutte le ‘Vele’, ridando una vera casa a chi vive nei tuguri, riqualificando il quartiere che era bollato come Gomorra e invece diventerà simbolo positivo della città, restituendo speranza a chi pensava che lo Stato non esistesse”. Allo stesso modo sarà abbattuto e ricostruito il rione di Taverna del Ferro, nel quartiere San Giovanni a Teduccio che già ospita un grande polo digitale di formazione; e si interverrà per rimuovere i ‘bipiani’ di Ponticelli, baracche post terremoto c he esistono ancora da quarant’anni “con famiglie che vivono tra amianto e situazioni igieniche estreme”.