Non un comizio, ma un ‘uno contro tutti’. Sul palco del teatro Acacia, a Napoli, Giuseppe Conte chiude il tour elettorale in Campania. E lancia bordate ovunque, dal governo Meloni agli ex amici del Pd. “Mi devo togliere un sassolino – dice -, noi abbiamo portato 209 miliardi del Pnrr, loro (il governo, ndr) invece sono a meno 13 miliardi”. Il grido d’allarme, infatti, è “siamo tornati alla vecchia austerità, avremo tagli lacrime e sangue a sanità, istruzione e politiche del lavoro”. La stima della scure è appunto 13 miliardi di euro.
Il leader del M5S è da solo sulla scena, come in un monologo teatrale. La location si presta anche. Ma le bordate più pesanti le riserva ai dem. “Da ultimo Gentiloni, commissario europeo, l’ho nominato io – spiega -, è stato capace in piena campagna elettorale di farci un attacco vergognoso”. L’uomo del Pd nella commissione Ue ha toccato il Pnrr, totem della narrazione pentastellata. Da ex premier, Conte lo rivendica come conquista, anche personale. Invece Gentiloni “ha detto – afferma il presidente dei 5 Stelle – che l’unico merito è di un algoritmo, qualche euroburocrate avrebbe costruito questo Pnrr Next Generation, e non ci sarebbe stata la nostra battaglia”.
Conte si mostra furibondo. “Non ci giriamo intorno, è stato un attacco vigliacco. Ha fatto un favore a tutte le forze di destra, Meloni e compagni”. E in un crescendo di rabbia: “Ma come si diventa vergognosi e vigliacchi in campagna elettorale non potete immaginare”. Ne ha pure per Schlein (“Mi dispiace che i vertici del Pd non abbiano preso le distanze”).
Poi arriva l’artificio scenico. Alle spalle sono proiettate vecchie dichiarazioni dei rivali, con tanto di virgolette. Il 23 luglio 2020, Gentiloni sottolinea che “il governo si è mosso bene”. Altri elogi arrivano, in quel periodo, perfino da Calenda, Renzi e Meloni. E per il colpo finale, Conte gioca la carta dei sentimenti. “Non c’è più una persona, esponente del Pd che aveva uno spessore umano e politico di elevato lignaggio”. E se “ci fosse stato lui oggi, sarebbe intervenuto e avrebbe parlato in modo chiaro”. Appare in video lo scomparso David Sassoli, quando era presidente dell’Europarlamento. Si complimenta con Conte per la partita del Pnrr. In sala scrosciano applausi, il numero a effetto è riuscito.