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Napoli – Picasso e l’antico, Picasso e le radici liguri della sua famiglia ovvero ‘Le origini del mito’. L’Italia festeggia così, con due grandi mostre rispettivamente al Mann di Napoli dal 5 aprile al 27 agosto e alla Fortezza Firmafede di Sarzana dall’8 aprile al 16 luglio, il cinquantenario della morte dell’artista nato a Malaga, il 25 ottobre 1881, e scomparso a Mougins, in Costa Azzurra, l’8 aprile 1973. Entrambe le esposizioni si inseriscono nel ricchissimo calendario internazionale delle commemorazioni già da mesi portate avanti dalle più importanti istituzioni e musei di Europa e degli Stati Uniti, e sono tra le pochissime iniziative organizzate in Italia.

Per l’occasione, infatti, Francia e Spagna hanno deciso di lavorare insieme istituendo un comitato che ha dato vita a Picasso Celebration 1973-2023, oltre sessanta mostre ed eventi in Europa (Germania, Svizzera, Principato di Monaco, Romania e Belgio) e nord America nel segno di un’analisi storiografica dell’opera di Picasso. Non c’è stato infatti artista più grande di lui nel ‘900, capace di coniugare e declinare il suo ‘fare’ creativo con modi e tempi sempre in evoluzione, che ora le tante mostre hanno cercato di raccontare così come raccontano in modo permanente tanti musei dedicati al suo nome nelle tante città in cui ha vissuto, da Malaga a Barcellona, da Parigi ad Antibes. Per non parlare delle meravigliose opere di questo artista prolifico che si trovano dal Reina Sofia di Madrid al Moma di New York.

Picasso ha lasciato il suo segno nel mondo, su questo non c’è dubbio, un segno che forse si può riassumere in quel capolavoro senza tempo che è Guernica, dove l’insensatezza della guerra e la sua distruzione non smettono mai di essere delirante quanto straziante attualità. “La famiglia di Picasso era ligure ed è quindi una mostra che acquista anche per questo un significato ancora più profondo, si tratta di un ritorno alle origini – spiega la curatrice della mostra alla Fortezza Firmafede Lola Durán Úcar – Se c’è qualcosa che possa arrivare a spiegare la complessa personalità di Picasso è la sua passione, la sua curiosità, il suo immenso affanno di conoscere e sperimentare. Picasso utilizza un marcato e inconfondibile linguaggio pittorico, pieno di genialità, che ha rivoluzionato il ventesimo secolo, e lo ha fatto diventare un mito”.

Alla Fortezza Firmafede di Sarzana in Liguria si troverà un racconto completo del percorso artistico di Picasso. In esposizione 18 fotografie, alcune realizzate da Juan Gyenes, provenienti dall’Archivio Gyenes e altre da Robert Capa oltre a litografie, acquetinte, acqueforti, puntesecche, ceramiche e il famoso dipinto Tête de femme. Si esplora invece la relazione tra ‘Picasso e l’antico’ al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La mostra “parte dal suggestivo racconto della sua celebre visita a Napoli e Pompei nel 1917”, dice il direttore del MaNN Paolo Giulierini. “Siamo di fronte al più raffinato dialogo mai composto fra i disegni e le opere del Maestro e le statue e gli affreschi delle collezioni Farnese e pompeiane. Nessun museo al mondo poteva costruire una simmetria del genere”. Tra le tante meraviglie in mostra anche l’eccezionale prestito del British Museum di Londra di 37 delle 100 tavole che compongono la Suite Vollard.