Tempo di lettura: 2 minuti

Ischia (Na) – Tre persone risultano indagate ad Ischia per un falso permesso di sbarco. La vicenda nasce a seguito di un accertamento ad un posto di controllo nel centro di Ischia nel quale gli agenti del commissariato della Polizia di Stato, coordinati dal vice questore Ciro Re, fermano una vettura con a bordo due persone.
Si tratta di due napoletani, marito e moglie, alla guida di una Fiat Panda che non potrebbero sbarcare e circolare sull’isola ai sensi del decreto emesso ogni anno per limitare l’afflusso dei veicoli della Campania ad Ischia.
Oltre ai documenti personali e della vettura l’uomo alla guida mostra ai poliziotti un permesso, emesso dal comune di Lacco Ameno, che attira l’attenzione degli agenti che da successivi controlli appurano che di fatto è falso.
Convocato in commissariato il guidatore della Panda si giustifica affermando che il permesso gli è stato fornito da un amico ischitano, un avvocato, a titolo di cortesia come già avvenuto in passato.
Anche l’avvocato viene in seguito ascoltato dai poliziotti: nega ogni addebito, ma per i tre scatta il deferimento all’autorità giudiziaria per concorso in ricettazione ed uso di atto falso.
La Polizia isolana a questo punto non esclude che possano esserci in circolazione altri permessi contraffatti, che potrebbero essere anche stati ceduti in cambio di denaro. Per questo il vice questore Re ha avviato una verifica di tutti i permessi rilasciati questa estate dai sei comuni isolani.