Ritardi frequenti, vagoni sovraffollati. È sempre dura la vita da pendolare tra Napoli e Roma. Gli utenti raccontano di lotte quotidiane, con lo stress dietro l’angolo. Anche i viaggi in piedi contribuiscono: l’abbonato non ha il posto assegnato. E negli orari di punta, con le carrozze piene, sedersi è utopia. Questo vale non solo per Trenitalia. Si lamentano pure gli utenti di Italo. Il quale oltretutto “sul carnet ha eliminato la possibilità di scegliersi il posto”, protesta un viaggiatore. Ma i ritardi sono il timore numero uno, per chi deve recarsi in orario al lavoro. Dallo scorso luglio, una pendolare del Frecciarossa ha documentato almeno 12 episodi. Le ragioni? Tra le più svariate. Dai guasti alla linea e ai passaggi al livello, a incendi nei pressi della linea ferroviaria. Passando per l’assistenza medica a bordo di un treno precedente, fino al guasto ad un convoglio “di altra impresa ferroviaria”. Una volta, Trenitalia ha annunciato la presenza di “persone non autorizzate lungo la linea”. Risultato: ritardo superiore ai 15′. In un’altra circostanza, il rallentamento è stato causato da un controllo tecnico al treno. Anche i tempi del differimento sono risultati variabili. Dal canonico quarto d’ora fino a 120, anche 180 minuti nei casi più gravi.
Un possibile ritardo di due ore è stato comunicato il 12 novembre: c’era “un inconveniente tecnico al convoglio”, con conseguente deviazione di percorso via Formia. “Il treno 9414 delle 8.09 – sostiene un utente napoletano – è sempre in ritardo. Già ci dovrebbe mettere 1h e 16 per arrivare a Roma, ma entra in stazione 15/20’ dopo l’orario previsto“. Le segnalazioni sono tante, e giungono quasi tutti i giorni. Il tempo stimato di percorrenza è di circa un’ora e dieci. Ma alcuni pendolari, spesso, rilevano una durata più elevata. “In queste settimane – dice un altro passeggero – altri 3 minuti in più il pomeriggio. Per cui trovare treni che stiano sotto 1h e 10 minuti è impossibile. Oramai il tempo standard è 1h e 16 minuti”. La richiesta a Rfi, gestore della rete, è di rendere note le motivazioni. E c’è chi non sceglie l’alta velocità. “Fino a qualche tempo fa – spiega un pendolare – Orte-Napoli, la domenica, si faceva con al massimo un cambio e c’erano regionali e intercity. Adesso non si capisce più bene cosa ci sia: da Roma solo frecce oppure viaggi (sempre da Orte) con 2 cambi”.
Un’altra questione segnalata riguarda il parcheggio della stazione di Afragola. Una utente parla di “file interminabili“, nell’area di sosta da 7 euro al giorno. Un uomo descrive quanto avvenuto due lunedì fa. “C’era il caos totale – riferisce -, molte persone hanno perso il treno e si sono sfiorate risse per entrare”. E per alcuni, anche il supplemento (10 euro) da pagare per la corsa successiva.
FS:”DA INIZIO ANNO IN ORARIO 73% DELLE CORSE AV”
Interpellata da Anteprima24, Ferrovie dello Stato afferma che “nel periodo 1° gennaio – 20 ottobre 2024 il 73% dei treni Alta Velocità delle due imprese ferroviarie è arrivato in orario o entro i 10 minuti dall’orario previsto”. Il dato “include tutte le cause di ritardo, quelle esterne (estranei in linea, eventi meteo rilevanti e altri fattori esogeni), del Gestore dell’infrastruttura e delle imprese ferroviarie”.
Per quanto riguarda “i volumi complessivi dei treni Alta Velocità delle due imprese ferroviarie, Rfi ha evidenziato che la rete è passata da 308 treni al giorno del 2017 agli attuali 377 con punte di 400 treni”. Secondo Fs, “In Italia, rispetto agli altri Paesi europei, solo una parte delle linee AV è specializzata per questa tipologia di treni e già da tempo è stato avviato un tavolo tecnico per alleggerire la pressione sui nodi ferroviari più congestionati, specializzare le linee e le stazioni così da ridurre le interferenze”.
Inoltre, “Rfi investe circa tre miliardi all’anno per la manutenzione straordinaria e, per la diagnostica predittiva, ha recentemente attivato una control room per gestire eventi straordinari che si verificano sulla rete”. In ogni caso, “il Gruppo Fs ci tiene a scusarsi con i viaggiatori per i disagi subiti e sottolinea che continuerà a lavorare costantemente per il miglioramento del servizio”. Fino al momento di pubblicare, invece, nessuna risposta ci è pervenuta da Italo Treno.
(Foto dal gruppo Facebook “Pendolari Napoli-Roma”)