Già il titolo è tutto un programma: “Nonostante il Pd”. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sbarca in libreria: il suo libro, edito da Piemme, sarà in vendita dal prossimo 24 ottobre, e c’è da scommettere che i primi a correre ad acquistarlo saranno dirigenti e militanti, locali e nazionali, del Pd, partito del quale De Luca fa parte, ma che è pure il bersaglio preferito delle sue stoccate polemiche. “Al Pd”, scrive De Luca presentando il libro, “parlo con il linguaggio mio, non con le parole figlie del parassitismo, delle cooptazioni, e delle miserie personali, non essendo io debitore di nulla a nessuno; anzi, avendo fatto quello che ho fatto, non grazie al partito (quale che ne fosse il nome), ma nonostante il partito, da sempre”. Neanche 24 ore fa, dal palco della festa dell’Unità di Napoli, De Luca ha riservato ai leader del Pd una bella dose di “complimenti”, definendoli tra l’altro “maleducati, pinguini, imbecilli”.
Tensione per il “no” di Elly Schlein al terzo mandato? “Il problema non è il terzo o il quarto o il quinto mandato”, ha detto il governatore della Campania, “il problema è Vincenzo De Luca, un uomo libero che non ha padroni e non ha correnti. Questo perché tra la bandiera di partito e la verità scelgo la verità e perciò credo di avere il rispetto anche degli altri partiti. Sono stato il più votato d’Italia del Pd. Io ebbi il 70% dei voti, il Pd alle Comunali di Napoli ha il 12%. Chi vi sta parlando ha preso il triplo dei voti di quello che ha preso la Schlein. Non che mi aspetti che mi si dica grazie, ma perlomeno non mi rompete le scatole, fate perlomeno le persone educate. L’educazione non è un optional vorrei ricordarlo a qualche giovanotto del Pd, ma una precondizione. Se fossimo partito serio”, ha aggiunto De Luca, “avremmo parlato di quanto fatto alla Regione Campania per sputare sangue e rivendicare con orgoglio le cose fatte. Ma invece siamo dei maleducati, geneticamente scostumati, almeno alcuni di noi”.
“Se avessimo tanti voti quanti maleducati sono passati per questa festa”, ha insistito De Luca, “saremmo il primo partito d’Europa. La maleducazione è diventato il tratto distintivo dei nuovi dirigenti e invece l’educazione non è un optional ma una precondizione. A Paestum all’appuntamento di Forza Italia hanno avuto più rispetto per me. Mi augurerei la stessa accoglienza nel Pd. Quando sono arrivato stasera mi sono confuso, pensavo di essere venuto alla festa di Forza Italia. Non ho tempo da perdere con gli imbecilli di questo partito”.
De Luca ha anche annunciato un tour nelle piazze: le presentazioni del suo libro, c’è da scommetterci, saranno pirotecniche…