NAPOLI – Retromarcia. Il Comune, in una nota, dopo l’articolo di Anteprima24 di oggi, precisa che, per lo stadio Maradona, il prossimo bilancio non prevederà i 2 milioni e 600 mila euro al capitolo restyling come annunciato in un primo comunicato. Ma la manutenzione dell’impianto di Fuorigrotta sarà garantita con le 700 mila euro che dovranno servire anche per l’Ascarelli, il Caduti di Brema, lo stadio di San Pietro a Patierno, il Palabarbuto, il Palavesuvio e il Virgiliano.
Sta di fatto che, “nell’ambito della manutenzione straordinaria, l’assessore allo sport Emanuela Ferrante – si legge in una nota di Palazzo San Giacomo – ha segnalato la necessità di intervenire per lo Stadio Maradona. Per il quale, tuttavia, non ci sono finanziamenti previsti”.
Ora: ricordato che l’assessore Ferrante non ha la delega allo stadio di Fuorigrotta (il sindaco Manfredi, per i suoi rapporti personali con de Laurentiis, ha deciso di trattenerla) e che il presidente della commissione, Gennaro Esposito, “ha ribadito la necessità di esigere dalla Società Sportiva Calcio Napoli i crediti vantati dal Comune, circa 3 milioni e 500 mila euro”, rimangono in piedi un paio di paradossi.
Il primo è la paura che su questa vicenda che vede il Comune creditore sborsare ulteriori soldi a sostanziale beneficio del debitore – il Napoli – possa intervenire la Corte dei Conti, al di là dell’entità della somma che si mette in gioco.
Il secondo è che proprio il partito di appartenenza dell’assessore Emanuela Ferrante, il Movimento 5 Stelle, nel corso della passata consiliatura, è stato il promotore di esposti all’attenzione della Corte dei Conti nel tentativo di fare luce su una situazione che nemmeno ai grillini tornava chiara.