NAPOLI – Chissà se quando, mano nella mano con Marta Fascina, giù da Cicciotto a Marechiaro, confidando ai cronisti di avere “molti amici napoletani simpatici e spiritosi”, Silvio Berlusconi ha pensato anche a Luigi e Armando Cesaro.
Già. Perchè, nel giorno uno della convention di Forza Italia a Napoli, viene spontaneo pensare a loro, all’ex presidente della Provincia e a suo figlio ex capogruppo azzurro in Regione, ascoltando gli interventi del padrone di casa, il coordinatore cittadino Fulvio Martusciello, e del suo collega nel Parlamento Europeo Aldo Patriciello.
In sala si segnala solo Luigi.
Fatto sta che Patriciello inizia il fuoco di fila prendendosi “non per due, ma per 5 minuti” il microfono dalla mano di Antonio Tajani. Ben presto, finisce per parlare di “invidie” riferendosi, evidentemente, non solo agli alleati del centrodestra Fdi e Lega. Ma soprattutto a chi rema contro in casa.
Fulvio Martusciello è più chiaro ancora. Tajani, nel dargli parola, avverte che “non voleva parlare”. Ma il messaggio che lancia l’europarlamentare è forte e chiaro per chi in questi mesi, a Napoli, ha preferito di fatto (come Armando Cesaro) o di fatto e di nome altri lidi.
Come non riannodare il nastro della memoria indietro fino a un anno fa, quando, in occasione delle amministrative di Napoli, Stani Lanzotti preferì andare col centrosinistra? E come non riflettere sul fatto che ancora adesso Forza Italia non ha presentato liste col suo marchio in nessuna delle città della provincia al voto?
“Io ho incontrato Silvio Berlusconi che avevo 25 anni – dice Martusciello – Da allora sono stato consigliere regionale e poi, man mano, ora, europarlamentare. E’ stato merito mio? No, è stato merito di Silvio Berlusconi”. Il quale, è il riconoscimento di Martusciello “è entrato nella vita di tanti di noi e ce l’ha cambiata”.
E’ ora di continuare ad avere per lui “gratitudine”, è – quindi – l’invito che rivolge.
Anche perchè, secondo il numero uno di Forza Italia a Napoli, “se il nostro popolo si ritrova, il partito ha enormi potenzialità di crescita. E se andiamo tutti dalla stessa parte, stravinciamo le elezioni politiche del prossimo anno”.
Il tutto, insomma, starebbe ne ricordare che a Marechiaro, come scrisse il poeta, nce sta (solo) na fenesta.