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La commissione Politiche Sociali del Comune di Napoli, presieduta da Massimo Cilenti, si è riunita per affrontare le difficoltà di accesso al parcheggio dello Stadio Diego Armando Maradona per le persone con disabilità. Cilenti evidenziando i problemi dell’ordinanza, ne ha chiesto la modifica in modo che l’area in questione sia riservato esclusivamente alle persone con disabilità. La questione è stata sollevata dal Garante per le persone con disabilità, Maurizio Bortolotto, che ha riferito di una segnalazione giunta in occasione della partita Napoli-Atalanta. Durante l’evento, diverse persone con disabilità sono state costrette a parcheggiare lontano dallo stadio, in aree private a pagamento, poiché il parcheggio riservato risultava completo. Bortolotto ha chiesto che tali spazi siano riservati esclusivamente agli accompagnatori delle persone con disabilità certificata, garantendo loro un accesso adeguato.
Anche il comandante della Polizia Locale, Ciro Esposito, è intervenuto sottolineando la necessità di chiarire la situazione per agevolare il lavoro degli agenti, spesso costretti a gestire problematiche legate alla carenza di parcheggi accessibili. Il dirigente del Servizio Viabilità, Edoardo Fusco, ha fornito dati concreti: il parcheggio nei pressi dello stadio conta 220 posti distribuiti tra le aree A e B, con quest’ultima più comoda per le persone con disabilità. Fusco ha spiegato che l’ordinanza attuale punta a evitare spazi inutilizzati, lasciando ai giornalisti posti solo in via residuale, in base al numero di accrediti richiesti per ogni partita. Tuttavia, per la consigliera Iris Savastano, è indispensabile riservare l’intero parcheggio alle persone con disabilità, evidenziando anche una scarsa attenzione della SSC Napoli su questo problema. Ha inoltre sollecitato l’apertura del parcheggio sotterraneo, che potrebbe ampliare significativamente la disponibilità di stalli. In conclusione, il presidente Massimo Cilenti ha annunciato una nota della Commissione agli uffici affinché sia modificata l’ordinanza e l’avvio di un dialogo con l’Ordine dei Giornalisti per favorire una comune assunzione di responsabilità per giungere alla soluzione del problema.