NAPOLI – Marco Sarracino: 32 anni, da 2 segretario del Pd Napoli. Perché gli studenti si sono fermati proprio sotto la sede del suo partito per manifestare contro l’alternanza scuola-lavoro?
“Perché non si può andare a scuola e morire”.
Però, tra tanti posti, si sono sporcati le mani di sangue proprio sotto la sua finestra.
“Perché ritengono che il Pd sia stato tra gli artefici di quella misura”.
Lo è stato ai tempi di Matteo Renzi segretario.
“Molto è cambiato da quella stagione”.
Lei ora è per l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro?
“Credo che vada modificata”.
Una vita a lamentarsi del fatto che la scuola italiana non prepari al lavoro e poi…
“Io credo che ora l’alternanza vada rivista con la partecipazione di tutti”.
Un tavolo.
“E’ tempo di collaborazioni”.
L’alternanza scuola-lavoro è nata con lo spirito di non allevare bamboccioni. Ed è già stata annacquata abbastanza.
“Non è che aumentando le ore di alternanza si aumentano i posti di lavoro, eh”.
Ma il rapporto di Confiundustria è impietoso: al Sud, nel 2020, tra i 15 e i 34 anni, solo il 25,3% risulta occupato. Al centro-Nord il 46,8%.
“E’ concettualmente sbagliato collegare l’alternanza scuola-lavoro a questi dati”.
Perchè?
“Perché la scuola deve formare persone, non prodotti per un mercato”.
Punti di vista.
“Su come far ripartire la scuola nel post-Covid ne discuteremo in una giornata di riflessione con Angela Cortese e Stefania Coticelli, preside in un quartiere non semplice”.
Non è più tempo di riflessioni per la movida, invece: con la nuova ordinanza, è già guerra di carte bollate.
“Il Pd è schierato dalla parte di una sana movida”.
Faccia attenzione alle parole: Saviano ha bacchettato il Comune perché nell’ordinanza si parla di “rieducazione”.
“In effetti è stato usato un termine eccessivo”.
Le parole sono importanti, diceva quello.
“Si, aveva ragione Nanni Moretti. L’educazione lasciamola alle famiglie e alla scuola”.
Per il sociologo Domenico De Masi, l’ordinanza serve solo a “trasgredire con più gusto”.
“Secondo me, il tema della movida ne solleva uno più generale: quello della responsabilità. Per la movida così come per i rifiuti, occorre che tutti seguano delle regole. Occorre stringere un Patto con Napoli”.
Ancora le parole: “Un patto con Napoli” fu lo slogan di Antonio Bassolino in campagna elettorale in contrapposizione a quello economico di Manfredi con Palazzo Chigi, il “Patto per Napoli”.
“Allora diciamo un patto con i cittadini di Napoli: ad esempio, se alcuni commercianti del centro storico depositano i rifiuti di mattina anziché di sera, avremo sempre piazze sporche”.
Intanto, nasce un fiore in una delle piazze spesso più bistrattate: ma ha capito se Zeudi Di Palma, la nuova Miss Italia, è di Napoli o di Scampia?
“E’ di Scampia, Napoli, il quartiere della mia famiglia”.
E che quartiere.
“Un quartiere dove lo Stato ha reagito davanti a grandi problemi. E dove una rete di associazioni si sta rivelando tra le più resilienti della città”.
Scampia, Napoli.
“Dove anche la politica esprime una delle sue esperienze più positive, anche se non è del Pd: il presidente della Municipalità Nicola Nardella”.
In quota Movimento 5 Stelle. E’ ancora convinto della bontà di un asse preferenziale con loro?
“Sì. Sono ancora convinto della bontà di costruire un campo largo”.
Non si torna indietro.
“Tanto più che l’alleanza col Movimento ci ha aiutato a ritrovare una certa empatia con i ceti popolari. A San Giovanni a Teduccio, siamo passati dal 10% delle politiche del 2018 al 41% delle scorse amministrative”.
Peppe Russo, neo presidente regionale di Azione, dal lato dei liberal di Calenda, lamenta che non c’è dialogo: zero confronto con la mega coalizione delle 13 liste di Manfredi.
“Azione si è messa fuori da sola”.
Azione sostiene che i riformisti non possono stare coi 5 Stelle.
“I riformisti del Pd hanno contribuito a farlo diventare il primo partito della città. Quelli di Azione stanno allo 0,4%”.
Comunque sia, Napoli è la capitale del “potere ai vecchi”, come titola oggi il Corriere del Mezzogiorno: lo dice il rapporto del Quality of Government Institute dell’Università di Goteborg.
“Io non giudico la qualità di un’azione politica con la carta d’identità in mano: non sono un rottamatore”.
La giunta Manfredi ha una media anagrafica importante: 61,18 anni.
“Per me vale la competenza, a prescindere dall’età”.
Quattro mesi dopo, che ne pensa della squadra di Palazzo San Giacomo?
“Che, al di là di quella di una buona amministrazione, la nuova classe dirigente che si sta formando anche qui, nel Pd, deve vincere una sfida ancora più importante: quella di una riconnessione sentimentale con la città”.
A proposito di connessioni e riconnessioni: anche oggi, linea 1 della Metropolitana chiusa.
“Arriverà il tempo in cui potremo metterci alle spalle i disastri di De Magistris”.
Quando sarà questo tempo?
“La giunta sta facendo un lavoro di programmazione straordinario, anche per i nuovi treni. Ma in campagna elettorale lo dicemmo, a differenza di altri, che non avevamo la bacchetta magica”.
Intanto, però, non serve una magia per avvisare quando il servizio della metro è sospeso o per tenere aggiornati costantemente sullo stato di avanzamento dei cantieri…
“Certo, si può migliorare nel frattempo”.
Magari senza riferimenti a “cipollone per brodini vegetali”: farebbe bene il Pd a votare per il terzo mandato a De Luca?
“Il tema è De Luca o il terzo mandato?”
Faccia lei.
“Se è il terzo mandato, se ne può discutere visto che in alcune Regioni è già realtà”.
Se è De Luca?
“Se è De Luca, è stato confermato Presidente della Regione col 70% dei consensi e sta lavorando con luci e cose da migliorare”.
Esempi.
“La sanità di prossimità e i trasporti sono da migliorare. Tra le luci, invece, c’è un eccellente lavoro di pianificazione per il ciclo rifiuti”.
Più passa il tempo e più si notano due visioni diverse su Napoli: quella del Governatore e quella di Manfredi.
“Conservo gelosamente una foto che ci ritrae tutte e tre assieme su una panchina: il Pd saprà essere una camera di compensazione, saprà mediare”.
Una panchina per tre.
“Intanto, come promesso in campagna elettorale, Napoli non è più isolata istituzionalmente. E le visioni di De Luca e Manfredi non sono poi così incompatibili”.
Non si sa quale sia, invece, quella del Comitato scientifico per le Agorà che nominò un mese fa.
“Sta lavorando per delle iniziative pubbliche. L’11 marzo, il primo appuntamento è proprio sulla partecipazione dei giovani alla vita politica: verranno Peppe Provenzano e Gianrico Carofiglio. Poi ci saranno Andrea Orlando e Pier Luigi Bersani a parlare di lavoro e Franceschini di cultura”.
Agenda fitta.
“La campagna elettorale per le prossime politiche inizierà nel corso della nostra Festa dell’Unità, con Enrico Letta e Gaetano Manfredi”.