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Riteniamo che la narrazione proposta non sia in linea con l’immagine di rinascita e progresso che oggi rappresenta Ottaviano”: il sindaco del Comune del Napoletano, Biagio Simonetti,motiva così – scrive oggi Il Mattino – la scelta di negare alla casa di produzione ‘Stand by me’ l’autorizzazione a girare scene di una serie televisiva nel Palazzo Mediceo e lungo alcune strade di Ottaviano: corso Umberto e via delle Rose, la zona dove vive la famiglia del defunto boss Raffaele Cutolo”.
‘O professore, morto in carcere nel 2021, nacque a Ottaviano nel 1941: il Castello mediceo venne acquistato dal boss, che lo abitò solo per pochi mesi, e poi confiscato.
La serie tv intende raccontare la vicenda del vicequestore Antonio Ammaturo, “ucciso nel 1982 per mano delle Br ma con il beneplacito – ricorda il quotidiano – di Raffaele Cutolo, al quale il poliziotto aveva arrestato il figlio”.
Il primo cittadino spiega con un post su Facebook le ragioni alla base del diniego. “Negli anni passati – scrive Simonetti – il Comune di Ottaviano ha concesso l’autorizzazione per la realizzazione di riprese cinematografiche e televisive, incluse produzioni come Gomorra, che non rispecchiano gli indirizzi culturali dell’attuale amministrazione. La nostra visione è quella di promuovere un’immagine positiva del territorio, valorizzando il percorso di rinascita e legalità che la comunità ha intrapreso e consolidato negli ultimi decenni”.
Poi il sindaco entra nel merito della questione: “Recentemente – afferma – abbiamo ricevuto una richiesta di autorizzazione per effettuare riprese presso il Palazzo Mediceo e in alcune strade della città, nell’ambito di una serie televisiva a cura dell’autore Roberto Saviano. La produzione intende raccontare il blitz condotto dal Vicequestore Ammaturo come evento simbolico della lotta dello Stato contro la Camorra negli anni ’70 e ’80. Dopo un’attenta valutazione e un confronto con esperti e storici del territorio, abbiamo deciso di non concedere l’autorizzazione, in quanto riteniamo che la narrazione proposta non sia in linea con l’immagine di rinascita e progresso che oggi rappresenta Ottaviano”.