Dalla povertà alla ricchezza, dalla polvere delle strade africane al tetto d’Italia. I suoi 24 anni Victor Osimhen li ha vissuti a tutta velocità, proprio come le sue irrefrenabili cavalcate sui campi di calcio. Ora, il bambino povero che vendeva bibite ai semafori è il centravanti del Napoli campione d’Italia. La sua vita è cambiata, ma non ha dimenticato le origini.
La corsa di Victor incomincia per le strade di Olusosun, quartiere a nord di Lagos, in Nigeria, vicino a Oregun dove si trova la più grande discarica della città. Ed è lì che il centravanti nigeriano è tornato, per salutare la sua gente e l’accoglienza è stata incredibile. Tantissime persone hanno stretto d’affetto il giocatore del Napoli che sui social ha documentato con foto e video il suo viaggio in patria: “Tornare dove il mio sogno calcistico e il mio viaggio sono iniziati mi fa venire la pelle d’oca. Sono umile e grato per le radici che hanno dato forma ai miei sogni. Questo sono io che apprezzo ancora una volta il loro amore e supporto”, ha scritto l’attaccante. Osimhen ha ritrovato le sue vecchie conoscenze d’infanzia, è stato nella “sua” scuola circondato da tantissimi bambini e poi è stato anche in un campetto dove alcuni suoi amici indossavano la maglia del Napoli in suo onore.
Returning to where my football dream and journey began in Olusosun gives me so much goosebumps. I am humbled and grateful for the roots that shaped my dreams. This is me once again appreciating their love and support and i will always cherish Olusosun and it’s people. Thank You!… pic.twitter.com/NgfI50UYZ2
— Victor Osimhen (@victorosimhen9) June 23, 2023
Chi è Victor Osimhen
Osimhen, ultimo di sei figli, è nato a Lagos, capitale economica della Nigeria, una megalopoli di oltre 15 milioni di abitanti nella quale il padre Patrick decise di trasferire la famiglia, originaria dello Stato di Edo, nel sud ovest del Paese. La sua vita di bambino fu caratterizzata dalla povertà e dall’indigenza. Per aiutare la famiglia accompagnava la mamma (scomparsa qualche anno fa) agli incroci delle strade di Lagos dove i due vendevano bustine di acqua potabile agli automobilisti di passaggio. Osimhen è cresciuto a Olusosun un sobborgo di Lagos che ospita una delle più grandi discariche d’Africa. Una vita difficile la sua, caratterizzata da una lotta continua per la sopravvivenza in un ambiente difficile in cui per aiutare la famiglia faceva mille lavoretti, oltre a distribuire l’acqua agli incroci. Da giovanissimo frequentava la scuola, aiutava la mamma in strada e giocava anche a pallone. Scout locali lo notarono e lo portarono in un piccolo team giovanile di Lagos, la Strikers Academy nel quale rimase dal 2010 al 2017.
Nel 2015 viene convocato dall’allenatore della Nazionale Under 17, Emmanuel Amunike e partecipa in Cile al Campionato Mondiale che la Nigeria si aggiudica, battendo in finale 2-0 il Mali anche con un gol di Osimhen. L’attaccante, autore nella rassegna mondiale di 10 gol e 2 assist, viene premiato con la ‘Scarpa d’oro’. Al compimento dei 18 anni, il Wolfsburg gli fa firmare un contratto per tre stagioni e in Bundesliga il giovanissimo Osimhen colleziona 15 presenze e nessun gol. L’anno successivo si trasferisce in prestito allo Charleroi e nel campionato belga mette a segno 12 gol in 25 presenze. Nel 2019 il Lille ne acquista il cartellino per 12 milioni di euro e Osimhen va in gol 13 volte in complessive 27 presenze. Nell’estate del 2020, infine, il trasferimento al Napoli per una cifra record – 70 milioni di euro – che lo rende l’acquisto più costoso nella storia del Calcio Napoli, anche di più di quello di Maradona il cui cartellino nel 1984 fu pagato al Barcellona 13 miliardi e mezzo di lire.
L’arrivo a Napoli
Il primo anno in maglia azzurra è condizionato da un infortunio grave a una spalla rimediato durante una partita della Nazionale e dal Covid e si conclude con un bottino di 10 gol in 30 partite. La seconda stagione al Napoli va meglio, nonostante un grave infortunio (frattura di uno zigomo e dell’orbita oculare) che lo tiene fermo due mesi e Osimhen la conclude con un bottino di 18 gol in 32 partite. Quest’anno arriva l’esplosione e la consacrazione definitiva. Potenza fisica, velocità, aggressività, senso della posizione, straordinaria elevazione, capacità nel confezionare assist: sono queste le caratteristiche che fanno di Osimhen uno degli attaccanti più completi al mondo. La società e i tifosi se lo coccolano, anche se non c’è alcuna certezza che il suo contratto, in scadenza nel 2025, possa essere onorato fino in fondo. Le più importanti squadre europee sono pronte a sottoscrivere investimenti faraonici per portarlo via al Napoli. La città è cosciente del rischio che si corre, ma comunque vada a finire nessuno si dimenticherà mai di lui che è stato capace di riportare lo scudetto a Napoli dopo 33 anni e di far felice un intero popolo.