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L’ultimo episodio e’ quello di un medico di famiglia di Giugliano in provincia di Napoli, preso a calci e pugni da un paziente per un certificato medico. Sette giorni fa un ginecologo aggredito e ferito nel Policlinico della Seconda Università di Napoli dai parenti di un neonato che aveva avuto una crisi respiratoria. Oggi l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Napoli e provincia ha promosso un incontro per dire ‘basta’ alle violenze contro i camici bianchi con la partecipazione delle scuole e della Prefettura. “Chiediamo una tutela del medico e di tutti gli operatori sanitari che deve essere sempre piu’ forte” ha detto il presidente dell’ Ordine dei Medici di Napoli Bruno Zuccarelli. “Sette medici si dimettono ogni giorno dal Servizio Sanitario Nazionale: tra poco non ci saranno piu’ medici ne’ infermieri. I cittadini lo devono sapere. Quindi, occorre un processo di repressione e di controllo ma anche un processo formativo. L’ incontro con le scuole e’ utile per partire dal basso ed educare i giovani a cercare non di rispettare il proprio medico ma di prendersi cura del proprio medico. Cosi’ come il medico si prende cura dei cittadini”. Tra i relatori il vice presidente del Senato Maria Domenica Castellone (M5s): “I numeri aggiornati sono quelli riportati dall’ ultimo rapporto Inail di ieri: 1.600 aggressioni al personale sanitario. Aggressioni che spesso si concentrano nei Pronto Soccorso o verso gli operatori del 118. Molto e’ stato fatto in questi anni perche’ noi nel 2020 abbiamo approvato una legge contro le aggressioni al personale sanitario e, grazie a un emendamento che all’ epoca era a mia firma, abbiamo fatto in modo che ci fosse la procedibilita’ d’ ufficio perché succede spesso che il personale sanitario aggredito neppure denunci le violenze. Molto bisogna fare sulla sensibilizzazione dei cittadini che negli operatori sanitari devono vedere un presidio di legalita'”. La Castellone ha aggiunto: “Moltissimo bisogna fare anche per gli investimenti in sanita’ perche’ e’ chiaro che il fenomeno delle aggressioni e’ la punta di un iceberg che vede un definanziamento costante del Ssn, la carenza di personale, le liste di attesa lunghissime e che spesso generano rabbia che sfocia in fenomeni che vanno condannati”. Il direttore dell’ Ufficio scolastico regionale Ettore Acerra ha detto: “Crediamo molto nella collaborazione con tutti i soggetti che lavorano con noi e nel ruolo molto importante del sistema salute. E’ importante essere riusciti a coinvolgere tanti ragazzi delle scuole napoletane”. All’ evento presenti gli studenti di cinque scuole di Napoli: Convitto Nazionale Vittorio Emanuele, istituto tecnico Fermi e i licei Pansini, Genovesi e Vico.

“Ricordo quella sera in cui al citofono chiesero di me rivolgendomi minacce…Seguirono giorni di ansia”. Alfredo Scarpa e’ un medico di medicina generale da poco in pensione che, insieme ad altri colleghi, all’ Ordine dei Medici e Odontoiatri di Napoli e provincia, ha preso parte all’ incontro per fermare le aggressioni ai camici bianchi. “Nel mio ambulatorio, in via Foria, circa quattro anni fa veniva di frequente un paziente che aveva cercato più volte certificati di malattia per giustificare l’assenza dal lavoro, lamentando mal di schiena, lombosciatalgia etc. Inizialmente feci di tutto per capire l’origine di questa lombosciatalgia che lamentava. E al terzo, quarto certificato gli chiesi una visita ortopedica che valutasse la situazione” ha spiegato Scarpa. “Lui e’ tornato dopo qualche giorno non portando il certificato dell’ ortopedico. Quindi gli ho rifiutato un ulteriore certificato e a quel punto e’ scattata l’ aggressione. Mi scagliò addosso il mio computer portatile e solo l’intervento di altre persone che erano in sala d’ attesa evito’ il peggio”. Ma il momento piu’ critico si presento’ poche ore dopo. “Ricordo che la sera suonarono al citofono di casa e rispose mia moglie: “Dite al medico che conosciamo perfettamente dove abita e i suoi orari”. Fu un periodo di ansia e paura. ” In quei giorni uscivo guardandomi intorno. Ma poi lui cambiò medico e non ho piu’ avuto fastidi”. 

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