Tempo di lettura: 2 minuti

Ancora testimoni assenti al processo sull’omicidio dell’aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone, ucciso nelle prime ore del 20 marzo 2023, sul lungomare di Napoli, da un proiettile vagante esploso al culmine di una lite a cui la vittima era estranea, scoppiata solo per un pestone su un paio di scarpe griffate. Oggi, davanti ai giudici della prima sezione della Corte di Assise di Napoli, ne erano previsti cinque ma due hanno deciso di non presentarsi. Come già accaduto in una precedente udienza, la presidente ha subito disposto la convocazione coatta. Oggi l’unico a testimoniare è stato il familiare della titolare di uno degli chalet di Mergellina nei pressi del quale scoppiò la rissa poi sfociata in omicidio: il teste ha riferito di avere visto in strada una persona puntare un’arma in direzione di un bar, di avere avuto paura e per questo motivo di essersi chinato. Subito dopo, ha detto ancora, sono stati esplosi i colpi d’arma da fuoco. Nella prossima udienza, che da programma si terrà il 14 maggio, dovrebbero essere ascoltati il teste previsto oggi a cui non è stata recapitata la convocazione, un altro testimone che si trova agli arresti domiciliari (e per il quale la presidente ha disposto la traduzione) e i due testi che oggi sono risultati assenti ingiustificati. A questi testimoni il pm antimafia Antonella Fratello ne ha aggiunti altri due. Il processo sull’omicidio di Francesco Pio Maimone ha fatto registrare diversi colpi di scena, come quello dello scorso 28 marzo quando uno dei testi è stato incriminato dalla Corte di assise per falsa testimonianza, durante l’udienza, a causa del comportamento omissivo tenuto nel corso dell’escussione.