Nel braccio di ferro con la holding regionale dei trasporti, il sindacato di base alza il livello dello scontro. Una richiesta di indagine sull’Eav è partita dall’Usb, all’indirizzo dell’Ispettorato del lavoro di Napoli e dell’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. La nota protocollata, inviata per conoscenza anche all’Asl Napoli 1, è firmata da Adolfo Vallini del Dipartimento Salute e Sicurezza dell’Usb Lavoro Privato Campania. Il sindacalista chiede “di valutare l’opportunità di avviare una indagine all’interno della società Ente Autonomo Volturno srl”. Nel mirino ci sono la “corretta applicazione delle normative in materia di orario di lavoro e di prestazioni straordinarie per tutto il personale di esercizio”. Il motivo è semplice. All’Unione sindacale di base non sarebbe “concesso infatti di acquisire le dovute informazioni, in quanto la società di trasporto pubblico si è più volte rifiutata di fornire i dati relativi alla quantità di prestazioni straordinarie del personale macchinista e capitreno”.
Secondo l’organizzazione sindacale, lo straordinario supererebbe “abbondantemente le 250 ore di prestazioni annuali pro capite o”, come da contratto nazionale, “150 ore per ogni periodo di 26 settimane consecutive e arrivando addirittura fino ad una quota pro capite di circa 1000 ore”. Alle radici del problema, secondo Vallini, la “cronica mancanza di personale che la Società di trasporto Eav non ha mai voluto sanare per pura convenienza economica”. Inoltre, viene messa in dubbio la regolarità delle verifiche sui limiti di velocità, imposti dall’azienda a chi conduce i convogli. “Risulterebbe che – afferma la nota – a seguito di errate attuazioni per le procedure sulla sicurezza ferroviaria, circa 200 tra macchinisti e capitreno siano stati colpiti da ‘non conformità’ per l’espletamento della propria mansione”. A detta del sindacato “ciò determina tra il personale di esercizio un aumento notevole dello stress e di tutte le patologie mediche connesse”. Un carico “che non può essere adeguatamente recuperato poiché non esiste la possibilità — soprattutto nel periodo estivo e festivo — di usufruire di adeguati periodi, giornate di riposo o di ferie secondo le necessità dei lavoratori”.
Ulteriore accusa rivolta all’Eav: si porrebbero “in essere condotte censurabili nel rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro, al fine di evitare che la stanchezza, la fatica o altri fattori che perturbano la guida dei mezzi, siano fonte di infortuni sul lavoro, incidenti stradali e/o malattie professionali”. Tra i tasti dolenti toccati, anche la frequenza delle corse. Quanto evidenziato provocherebbe, infatti, “anche la perdita di una considerevole quantità di corse dei treni che in alcuni periodi conta decine di corse giornaliere non eseguite”. A questi rilievi non c’è, al momento di pubblicare, alcuna replica dai vertici Eav, pur interpellati dal Anteprima24. Per Vallini la condotta della società sarebbe “palesemente in contrasto” con le norme in materia e la contrattazione nazionale di settore. Il sindacalista, sul punto, ricorda “l’obbligo di contenere la quantità di prestazioni straordinarie, di informare la Direzione Provinciale del lavoro e di stipulare preventivamente un accordo tra azienda e lavoratore”. L’Usb si dichiara preoccupata “per possibili cali di attenzione che potrebbero verificarsi alla guida dei mezzi pubblici per effetto delle troppe ore di lavoro, in particolare nel periodo estivo”. Pertanto chiede un intervento urgente agli uffici interpellati.